Web, gps e servizi personalizzati e contestualizzati al luogo in cui ci si trova. Negozi online, Nokia lancia l’Ovi Store, Microsoft punta su Marketplace
Un artista al lavoro durante il «il Mobile World Congress» a Barcellona
BARCELLONA – Tutto il mondo in venti centimetri quadrati. Il futuro del social network passa dallo schermo di quello che un tempo si sarebbe definito semplicemente telefonino. E che ancora oggi continuiamo a chiamare così, ma solo per comodità. Perché i nuovi dispositivi che ci troviamo e troveremo nelle tasche del telefono conservano la funzione primaria. Ma è solo una tra tante, al punto che Olli-Pekka Kallasvuo, il numero uno di Nokia, che con circa un miliardo di dispositivi venduti in tutto il mondo è il leader di mercato, preferisce parlare di “multimedia mobile”, capaci in tutto e per tutto (o quasi) di sostituire un tradizionale laptop, dalla gestione della posta elettronica al web surfing, dall’entertainment (riproduzione di brani musicali e filmati) all’archiviazione di dati. Con il più il vantaggio di poter essere al tempo stesso anche una macchina fotografica e, grazie alla tecnologia gps, un navigatore satellitare.
Un visitatore del Mobile World Congress di Barcellona davanti allo stand Nokias |
Ma come funziona la “social location”? Se ci si trova in una città diversa dalla propria sarà ad esempio possibile scaricare applicazioni e informazioni specifiche per quel territorio, ma anche vedere se da quelle parti vi sono persone che appartengono al proprio network e interagire con loro. Ricordate la regola delle cinque “w” che le maestre insegnavano a scuola (who, where, when, what, why)? D’ora in avanti, spiega ancora “Opk” (come i dipendenti Nokia chiamano confidenzialmente il loro capo) bisognerà abituarsi ad applicarla anche al campo della telefonia: non sarà importante solamente il “cosa”, ovvero quello che si compra o la singola telefonata che si effettua. Ma anche il “chi”, il “dove”, il “quando”. Parlare ed entrare in contatto con chi si vuole, dovunque ci si trovi, ogni volta che lo si desidera. E quanto al “perché”, beh la risposta è nei numeri in continua crescita del social networking. E sempre parlando di numeri, è proprio su questi che Nokia punta per lanciare il nuovo store e per immaginare, da qui a tre anni, un suo utilizzo da parte di 300 milioni di consumatori nel mondo. Già oggi, come detto, nei cinque continenti sono circa un miliardo i telefonini prodotti dalla casa finlandese e una gran parte di questi sono potenzialmente in grado di utilizzare i nuovi servizi (o, per dirla con il nuovo termine adottato da Nokia come parola d’ordine, le nuove “soluzioni”). E proprio Ovi, ne è convinto Mark Selby – che di Nokia è Vice President Sales and Industry Collaorations, Markets -, sarà la molla che spingerà sempre più persone a passare dal telefonino tradizionale ad un nuovo dispositivo “intelligente”.
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La previsione di possibili utilizzi futuri della combinazione web-gps-telefono è potenzialmente illimitata: «Si potrà anche pensare – sottolinea ancora Selby – di capire se in una spiaggia il tempo e il mare sono ottimali semplicemente verificando con il proprio cellulare quante sono le persone presenti». Un’operazione che in una logica di grandi numeri (oggi nel mondo un abitante su sei ha un telefonino Nokia) può avere un riscontro statistico alquanto efficace. La strategia di Nokia prevede in particolare tre tappe: a marzo la raccolta delle nuove applicazioni con cui popolare gli scaffali virtuali di Ovi (c’è una platea potenziale di 3 milioni e mezzo di sviluppatori nei cinque continenti pronti a vendere le proprie idee al pubblico in base ad un accordo che prevede che il 70% del prezzo di vendita resti a loro); a maggio il debutto ufficiale dello store; a giugno l’uscita del nuovo N97, l’ultimo nato di casa Nokia sviluppato proprio con l’intento di farlo diventare l’ammiraglia dei “multimedia mobile” dei finlandesi.
Ma non è solo in casa Nokia che in questo senso qualcosa si muove. Steve Ballmer, ceo di Microsoft, ha colto l’occasione del Mwc di Barcellona per presentare la versione 6.5 di Windows Mobile, a cui è abbinata la funzione MyPhone (che permette di eseguire il backup delle informazioni personali contenute nel dispositivo e l’aggiornamento automatico permettendo all’utente di recuperare contatti, appuntamenti, messaggi di testo e altre informazioni anche in caso di smarrimento o di cambio del telefono) per la totale sincronia tra il telefonino e il personal computer. Ma ha anche anticipato l’avvio del servizio Marketplace, il proprio di negozio online che partirà con un “magazzino” già piuttosto fornito, forte di qualcosa come 20 mila applicazioni specifiche per il mobile, downloadabili da un telefonino Windows o da un pc mediante un Windows Live Id. La compagnia di Redmond non può contare come Nokia su una platea di un miliardo di telefonini che utilizzano il proprio sistema operativo. Ma conta sul fatto che circa un miliardo sono gli utenti che utilizzano Windows nei propri pc. E proprio questo, secondo Ballmer e il suo staff, potrebbe essere determinante nella scelta del dispositivo. «I nuovi telefoni integrano il meglio del web, del pc e del telefono per connettersi istantaneamente alla proprie esperienze più importanti, indipendentemente da dove ci si trovi – ha sottolineato ancora Ballmer -. Lavoriamo per una nuova generazione di telefoni che abbattano le barriere tra persone, informazioni e applicazioni». «Del resto – si dice convinto Fabio Falzea, Direttore Mobile Communications Business di Microsoft Italia – è il pc la vera “cassaforte” dei nostri dati. E difficilmente le abitudini delle persone cambieranno al punto da poterne fare a meno».
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