Misura antispionaggio o colpo basso alla privacy degli impiegati? La legge approvata ieri dal parlamento finlandese, se controfirmata dal Presidente, permetterà alle imprese di controllare le email dei dipendenti. Un provvedimento destinato a fare discutere e che ha diviso anche la colazione di governo con alcuni deputati Verdi che hanno votato con l’opposizione.
La legge, passata con 96 voti contro 56 (48 deputati assenti o astenuti), non permette alle aziende di leggere le email dei propri impegati. Ma consente di monitorarle rintracciando mettenti, destinatari, orari di invio e dimensione degli allegati.
Il provvedimento è stato fortemente supportato dalle aziende che sostengono la necessità di combattere lo spionaggio industriale. “Non dobbiamo essere naïve e pensare che lo spionaggio industriale non accada in Finlandia”, ha detto il primo ministro Matti Vanhanen. “Dobbiamo mettere in pratica tutte le strade per rendere questa pratica il più difficile possibile”.
Gli oppositori sostengono che la legge sia piena di errori e hanno protestato davanti al Parlamento gridando “Non vogliamo uno stato di polizia”.
Le polemiche hanno coinvolto anche la Nokia, il più primo produttore di cellulari nel mondo, tanto che i media hanno ribattezzato il provvedimento “Lex Nokia”. Alcuni giornali hanno scritto che la società avrebe fatto pressioni per la sua adozione dopo aver scoperto un caso di spionaggio. Olli-Pekka Kallasvuo, amministratore delegato di Nokia, ha parlato di “una legge importante, ma ha negato che l’azienda abbia fatto alcuna pressione per la sua approvazione”.
Non è ancora chiaro quando la legge diventerà operativa. Ma certo introduce un principio preoccupante: le aziende potranno controllare la posta (e perché no, allora, le telefonate?) di fatto sostituendosi a una funzione che fino ad oggi è permessa solo alla magistratura in base a precisi indizi di reato.
Marco Pratellesi