IL PREMIER IN ABRUZZO: annuncia un consiglio dei ministri straordinario. Berlusconi: «Il sisma era prevedibile? Non è il momento delle polemiche, prima pensiamo ad agire»
Il premier Berlusconi (Ap) |
L’AQUILA– Il consiglio dei ministri si riunirà per una seduta straordinaria, questa sera alle 19 a Roma, per definire i primi interventi d’urgenza con cui fare fronte all’emergenza creata dal terremoto in Abruzzo. Lo ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che dopo avere sorvolato in elicottero tutta l’area interessata dal sisma ha tenuto una conferenza stampa, assieme al ministro dell’Interno Roberto Maroni e al sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, nella sede della Guardia di Finanza di Coppito, una frazione dell’Aquila.
«SUBITO I FONDI» – Il premier ha spiegato di aver visto, dall’alto, uno spettacolo devastante. Ma di avere notato subito che la macchina dei soccorsi e del volontariato si è messa in moto: «Sorvolando la regione – ha spiegato il premier- ho visto che dovunque c’è un crollo c’è qualcuno che aiuta. E posso dire fin d’ora che nessuno viene e sarà lasciato solo». In particolare, il presidente del Consiglio ha assicurato che nel corso della riunione straordinaria di Palazzo Chigi «vareremo i fondi necessari per la situazione». «Per quanto riguarda la spesa economica – ha precisato -, non ci saranno problemi. Il governo ha già attivato il Fondo catastrofi europeo».
SOCCORRITORI E VITTIME – Il premier ha poi cercato di fare il punto della situazione, riportando le informazioni fornitegli dalla protezione civile: «Al momento si stanno estraendo le persone che stanno sotto le macerie, senza usare mezzi meccanici, perché in questa fase è meglio farne a meno». Il capo del governo ha inoltre spiegato che «in questo momento stanno operando 4 mila soccorritori e mille unità», cinquemila persone che instancabilmente stanno cercando di verificare nei tempi più rapidi se vi siano ancora persone intrappolate tra i detriti degli immobili crollati facendo il possibile trarle in salvo. Tra le vittime del sisma, ha spiegato il capo dell’esecutivo, «ci sono anche due studenti di cui uno proveniente dalla Repubblica Ceca». E agli oltre 90 morti già accertati si aggiungono «1.500 feriti».
«MIGLIAIA DI SENZA CASA» – «Il numero dei senza casa è di diverse migliaia – ha poi detto Berlusconi -, ma non abbiamo ancora la possibiltà di dare un numero che abbia una certezza di approssimazione». Il capo della protezione civile Guido Bertolaso ha poi precisato che per la sistemazione dei senza casa «sono stati requisiti di fatto tutti gli alberghi della costa abruzzese adriatica» mentre «le colonne mobili della protezione civile e i vigili del fuoco installeranno anche dei centri di accoglienza con tende e punti di assistenza sanitaria e cucine da campo per chi non vorrà allontanarsi troppo da questa zona». Il presidente del consiglio ha poi annunciato che è già in corso la realizzazione di una tendopoli con 2 mila tende, ognuna delle quali può contenere 8-10 persone. «Il messaggio che rivolgo ai cittadini dell’Aquila – ha poi detto rivolgendosi attraverso le telecamere alla popolazione locale – è quello di non restare nelle case lesionate», eventualmente raggiungendo famigliari e parenti che risiedono al di fuori delle zone colpite dal sisma. Anche perchè, ha aggiunto, «non c’è nessuno che possa dire che non ci saranno altre scosse nelle prossime ore o nei prossimi giorni».
«IMPOSSIBILE PREVEDERE» – A chi gli chiedeva se sia stato fatto tutto per evitare a priori la tragedia, Berlusconi ha risposto spiegando che «non esistono dati scientifici per prevenire le scosse». «C’è stata – prosegue – una riunione della commissione Grandi Rischi di cui fanno parte i maggiori esperti di ingegneria sismica in Italia. Ora bisogna pensare a risolvere la situazione e poi a come prevenire». Una posizione confermata anche da Bertolaso: «Tutte le informazioni e i dati in mano ai massimi esperti hanno stabilito che non era prevedibile una situazione di terremoto più grave di quella che si era verificata nei giorni scorsi. Non c’era alcun elemento tecnico-scientificoche potesse dire che ci sarebbe stata una scossa così. L’unica cosa che si poteva fare era preparare il sistema e questo è stato fatto». E in ogni caso, ha tagliato corto Berlusconi, «non è il momento di dare luogo a discussioni: adesso bisogna reagire con i fatti e con l’azione. Quando avremo sistemato tutte le cose, si potrà cominciare a discutere sulla prevedibilità o meno di questi terremoti».