Si manifesta con tutti i sintomi di una comune influenza ma può essere mortale. Ecco come individuarla, curarla e prevenirla. In Italia individuato il primo caso sospetto.
Mentre si aggrava il bilancio delle vittime dell’influenza contratta dai suini in Messico e dopo i casi accertati negli Stati Uniti e Canada, cresce la paura del contagio anche in Italia, dove è stato individuato il primo caso sospetto. Una 31enne di origine veneta, infatti, è in isolamento nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Venezia per sospetta influenza suina. Sul caso, si attendono i risultati degli esami del sangue, eseguiti per riconoscere l’eventuale presenza del virus influenzale A-H1N1.
Desta preoccupazione la valutazione dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms) che ritiene ”piuttosto probabile che l’attuale epidemia di influenza suina possa mutare in una forma ancora più pericolosa”, dal momento che con tutta probabilità il virus si sta trasformando e di conseguenza ”può diventare molto pericoloso per la popolazione”.
Ma sia Coldiretti che la Conferderazione Italiana Agricoltori (Cia) tranquillizzano la popolazione: “Non c`è alcun pericolo, gli allevamenti e tutta la filiera danno garanzie di sicurezza alimentare e di qualità. I controlli sono rigorosi e funzionano”.
Per evitare inutili allarmismi e capire meglio le caratteristiche del virus, ecco alcune informazioni fornite dagli esperti e le risposte alle domande più frequanti
I SINTOMI: I sintomi dell’influenza da suino avvertiti dall’uomo risultano essere del tutto simili a quelli di una influenza “stagionale”. Febbre alta, tosse, letargia e mancanza di appetito. Alcune persone colpite dal virus hanno anche riferito di mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
COME AVVIENE IL CONTAGIO? Non è possibile ammalarsi di influenza da suini mangiando carne di maiale o prodotti derivanti da carne suina (per evitare qualsiasi rischio è preferibile, comunque, cucinare la carne ad almeno 70 gradi). Il virus H1N1 si può trasmettere attraverso due distinti canali: a) attraverso il contatto diretto con gli animali infetti o con materiale (feci o altro) di provenienza da animali infetti; b) l’attuale mutazione del virus H1N1 permette alla malattia di trasmettersi da uomo a uomo attraverso i normali canali seguiti da altre malattie analoghe (influenza, raffreddore, ecc. ecc.), quindi anche per via aerea (starnuti, saliva ecc. ecc.) o attraverso il contatto fisico. Particolarmente pericolosi sono gli ambienti affollati (stadi, chiese, stazioni, metropolitane, ecc. ecc.).
LA SCALA DI ALLERTA: delle 6 fasi di allerta previste nella scala di riferimento internazionale, quella indicata finora è la 3, che corrisponde a casi di trasmissione del virus da uomo a uomo nulli o molto limitati. Le fasi 1 e 2 corrispondono, rispettivamente, alla fase interpandemica (basso o leggero rischio di casi nell’uomo). Con la terza fase scatta l’allerta pandemia. La fase successiva, la quarta, si riferisce a un aumento evidente di trasmissione del virus da uomo a uomo, con la comparsa di un virus mutato capace di infettare l’uomo. La quinta fase corrisponde ad un aumento significativo di infezioni da uomo a uomo e la fase sei è la pandemia vera e propria, con una sostenuta trasmissione del virus da uomo a uomo.
VACCINO E FARMACI: gli esperti sono già al lavoro. Il primo passo è conoscere tutte le caratteristiche del virus. Le sta analizzando da ieri il Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena diretto da Rino Rappuoli, che garantisce di poter produrre i primi milioni di dosi in meno di sei mesi. Secondo l’Oms non tutti i farmaci antivirali oggi disponibili sono efficaci contro il nuovo virus. Secondo quanto finora è noto del virus, questo è sensibile all’oseltamivirus, mentre è resistente all’amatadina e alla rimantidina.
SORVEGLIANZA CONTINUA: è la chiave per riconoscere in tempo l’arrivo della pandemia. L’Oms ha una rete di oltre 120 centri nazionali di riferimento in oltre 90 Paesi e ognuno di essi controlla l’andamento dell’influenza e isola i virus responsabili. Non appena viene identificato un virus insolito, questo viene immediatamente segnalato al programma globale dell’Oms sull’influenza.
CIBO SICURO: secondo Coldiretti è necessario estendere immediatamente l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza anche per la carne di maiale al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per quella bovina dopo le emergenze aviaria e mucca pazza.
COME COMPORTARSI NEI PAESI A RISCHIO: coprirsi la bocca con una mascherina, lavarsi bene le mani, frequentare il meno possibile luoghi molto affollati, prendere la buona abitudine di coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si starnutisce o si tossisce. In caso di sintomi della malattia, rivolgersi subito alle autorità ed evitare di lavarsi le mani con il sapone in luoghi pubblici, frequentati cioè da altra gente. Per il resto adottare le normali norme igieniche. Chi è stato in Messico e nelle altre zone colpite dal virus o chi ci deve andare dovrà prestare particolare attenzione a eventuali sintomi, possibilmente senza lasciarsi prendere dal panico.
la mappa del contagio
MESSICO – Oltre 100 vittime, più di 1600 contagiati.
STATI UNITI – Venti casi di contagio, dichiarato lo “stato d’emergenza sanitaria”.
CANADA – Sei casi accertati: gente di ritorno dal Messico
NUOVA ZELANDA – Venticinque persone provenienti dal Messico in quarantena: 10 persone presentano i sintomi dell’influenza.
AUSTRALIA – Due persone di ritorno dal Messico presentano sintomi dell’influenza e sono state ricoverate in ospedale.
ISRAELE – Un caso ma dubbio.
SPAGNA, un caso accertato
FRANCIA e GRAN BRETAGNA – Casi sospetti
ITALIA – Un caso sospetto
COLOMBIA – Controlli serrati
BRASILE – Un caso sospetto