Secondo la madre il ragazzo ammazzato mentre si trovava ancora in messico. Un quindicenne, Sergio Guereca, ha tentato di passare illegalmente il confine a Ciudad Juarez.
WASHINGTON (USA) – Il Messico chiede giustizia e il presidente Felipe Calderon critica il comportamento delle guardie di frontiera Usa. Una protesta veemente dopo l’uccisione di un ragazzo di 15 anni, Sergio Guereca, da parte di un agente della Border Patrol. Il giovane, insieme ad un gruppo di persone, ha cercato di attraversare illegalmente il confine che divide Ciudad Juarez dalla cittadina americana di El Paso. Ma i clandestini sono stati sorpresi in un canale artificiale da un agente americano arrivato in bicicletta. Secondo la versione della Border Patrol il poliziotto avrebbe sparato in risposta ad un fitto lancio di pietre.
LA RICOSTRUZIONE – Un video, diffuso dalla tv messicana Univision, mostra una ricostruzione diversa: si vede l’agente trascinare un fermato e poi aprire il fuoco verso gli immigrati che si disperdono. Alcuni corrono verso il lato Usa, altri rientrano in Messico. Si sentono altri colpi e insulti rivolti da chi assiste alla scena. Quindi arrivano i militari messicani che – secondo l’Fbi – avrebbero costretto armi in pugno la Border Patrol a ritirarsi. La mamma di Sergio Guereca ha sostenuto che il figlio è stato centrato da un proiettile alla testa quando si trovava nel versante messicano del confine. Il presidente Calderon ha chiesto alle autorità Usa di far chiarezza e ha condannato la reazione spropositata del poliziotto. Da parte americana si è risposto con la vittima aveva precedenti, nonostante la giovane età, di trafficante di clandestini. E si è ricordato il gran numero di incidenti – diverse centinaia – con lanci di sassi da parte di immigrati clandestini messicani. Associazioni per i diritti civili, a loro volta, sottolineano come negli ultimi giorni si siano avuti tre casi di immigrati morti durante le fasi di arresto da parte della Border Patrol. Il nome di Guereca andrà ad aggiungersi alla lunga lista di morti ammazzati a Ciudad Juarez. Definita la città più pericolosa del mondo ha visto uccidere, solo quest’anno, oltre 1100 persone. Vittime dei narcos, persone assassinate da killer «comuni», desaparecidos. Nella zona infuria da tempo una faida spaventosa che oppone il cartello di Juarez ai rivali di Sinaloa. Battaglia legata al controllo dei corridoi attraverso i quali viene fatta passare la droga destinata al mercato statunitense.
Guido Olimpio
Fonte: Crriere della Sera