Il fondatore di Wikileaks, accusato di stupro, potrà lasciare il carcere di Londra con delle limitazioni: niente passaporto, coprifuoco e braccialetto elettronico. Ma i giudici svedesi potrebbero appellarsi contro la decisione dei magistrati inglesi
Il fondatore di Wikileaks Julian Assange, arrestato in Gran Bretagna dopo le accuse di crimini sessuali rivolte contro di lui da due donne svedesi, verrà scarcerato su cauzione. Il giudice Howard Riddle gli ha concesso la libertà fino alla prossima udienza, in programma l’11 gennaio. L’hacker australiano avrà comunque delle limitazioni: dovrà rinunciare al pasaporto, rispettare un coprifuoco e indossare un braccialetto elettronico. La decisione è stata accolta da applausi dentro e fuori la corte.
La scarcerazione è prevista nel giro di 48 ore, una volta depositate le 200mila sterline (250mila euro) della cauzione. Ma il Procuratore della Corona potrebbe appellarsi contro la libertà su cauzione per conto della procura svedese che ne sollecita l’estradizione per rispondere della accuse di stupro,
bloccando di fatto il suo rilascio.
Il 39enne australiano, il cui sito ha provocato l’ira degli Stati Uniti dopo la pubblicazione di alcuni dei 250.000 file segreti della diplomazia statunitense, era stato accusato quest’anno di molestie sessuali da due volontarie di Wikileaks, durante un soggiorno di Assange nel paese scandinavo. Il fondatore del sito ha sempre respinto le accuse e si sta opponendo al tentativo svedese di estradarlo