Espulso l’allenatore rosanero. Zamparini: «Ladri, sono la banda bassotti». Sconfitto per 3-1 il Palermo sul campo dell’Olimpico di Roma. Doppietta di Eto’o, finale ad alta tensione
ROMA – E’ ancora l’Inter il vincitore della Coppa Italia. Battendo il Palermo per 3-1 all’Olimpico di Roma, i neroazzurri hanno conquistato il trofeo per la settima volta. Autori delle reti interiste Eto’o, autore di una doppietta (al 26′ pt e al 31′ st) e Milito (47′ st); inutile la rete rosanero firmata da Munoz al 43′ del secondo tempo, quando il risultato era fermo sul 2-1, che aveva riacceso le speranze del team siciliano, autore di una grande prova, soprattutto nella parte finale del match. Qualche dubbio per alcune scelte arbitrali, da una parte e dall’altra. Per le eccessive proteste negli ultimi minuti sono stati espulsi sia Munoz sia il tecnico palermitano Delio Rossi.
«SONO LA BANDA BASSOTTI» – Il finale di partita è stato incadescente sia in campo sia in tribuna autorità. All’espulsione del difensore Munoz, preceduta solo di un attimo da quella del tecnico Delio Rossi, numerosi politici siciliani presenti allo stadio (tra questi il presidente dell’assemblea regionale Cascio e il presidente della commissione affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini) hanno cominciato a inveire contro l’arbitro Morganti, applaudendo ironicamente i dirigenti dell’Inter. Nel frattempo si era scatenata l’ira del presidente palermitano Zamparini, che dopo un rapido battibecco con la signora Moratti si è precipitato a vedere sugli schermi del foyer gli episodi contestati: mentre scorrevano le immagini, Zamparini urlava «l’Inter è la banda bassotti, sanno solo rubare. Moratti? Si definisce da solo, se non si vergogna lui…».
LA SPORTIVITA’ DI ETO’O – «La cosa più importante nel calcio è vincere titoli. Il mio è un bel record ma senza titoli avrebbe avuto un gusto amaro». Samuel Etòo si gode la doppietta con cui ha lanciato l’Inter verso la conquista della settima Coppa Italia ma più che pensare ai 37 gol stagionali siglati con la maglia nerazzurra preferisce esultare per il terzo trofeo conquistato in questa annata dopo la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club. Grande campione di sportività, l’attaccante camerunense è andato anche ad applaudire i tifosi avversario. «Il calcio è bello, queste due tifoserie sono venute qui a vedere questa partita e ho voluto ringraziarle per l’atmosfera splendida – continua – Il Palermo ha avuto il grande merito di arrivare fino a qui ma il calcio è così». Ultima battuta sul suo futuro. «Il presidente ha già parlato – replica riferendosi alle parole di Moratti che lo ha definito incedibile – Resto? Chiaro che sì».
IL BLITZ DI LEGAMBIENTE – A metà del secondo tempo un fuoriprogramma ha catturato l’attenzione delle telecamere e dei tifosi presenti sugli spalti: con un blitz alcuni attivisti di Letambiente sono riusciti ad arrampicarsi sulle strutture di sostegno della copertura dello stadio e hanno srotolato un grande striscione con la scritta «Da Milano a Palermo, fermiamo il nucleare»).
Redazione online