LA MANIFESTAZIONE ALLA BORSA. La polizia impedisce al fondatore di Wikileaks di indossare una maschera. La folla urla il suo nome
LONDRA – All’improvviso nel cuore della manifestazione degli indignati a Londra è comparso Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. La piazza è esplosa in un urlo di gioia e lui si è piazzato sugli scalini della cattedrale di St Paul dove sembra che voglia tenere un discorso. La gente urla: «Assange, Assange!». La polizia però lo ha fermato che gli ha impedito di indossare una maschera. Inizialmente si era diffusa tra i partecipanti al corteo e tra coloro che stanno seguendo gli eventi attraverso i social network la notizia che Assange era stato arrestato. In realtà, ha precisato una dei suoi legali, Jen Robinson, Assange è stato fermato dalla polizia che gli ha impedito di indossare una maschera.
IL DISCORSO – «Noi non possiamo indossare una maschera per renderci anonimi, mentre questo è consentito ai conti bancari in Svizzera», ha commentato via Twitter. E poi con il megafono ha arringato la folla davanti al sagrato della cattedrale di St. Paul’s: «Questo movimento non è per la distruzione della legge, ma per la costruzione della legge». «Ho avuto difficoltà come voi a entrare qui nella piazza – ha detto Assange, che è agli arresti domiciliari – e ci sono molte persone che ancora non sono riuscite a entrare. Spero che la giornata finisca con la sconfitta delle tattiche repressive della polizia». Ogni frase di Assange è stata ripetuta in coro dalla piazza. Il capo di Wikileaks ha quindi proseguito: «Siamo tutti individui. E siamo tutti ragazzi e ragazze birichini. Oggi è una combinazione di sogni che si avvera, che molti popoli in giro per il mondo, dal Cairo a Londra, hanno lavorato perchè diventassero realtà. Quello a cui siamo stati sottoposti è una distruzione dello stato di diritto. Questo movimento non è per la distruzione della legge, ma la costruzione della legge». Julian Assange si è poi dileguato, circondato dalle sue guardie del corpo. Assange da quasi un anno è in attesa di giudizio in Gran Bretagna per l’accusa di duplice stupro in Svezia.
Redazione online