Nubifragio nel vesuviano. Ventitreenne annegata in un torrente di fango e acqua. L’amica si salva aggrappandosi al cancello di una scuola
NAPOLI – Una giovane di 23 anni, Valeria Sodano è annegata dopo che l’automobile dove si trovava è stata travolta da un fiume di fango. È accaduto in nottata a Pollena Trocchia, alle falde del Vesuvio. L’amica si è salvata aggrappandosi a una grata. Le due ragazze stavano tornando a casa in auto, una Y10, intorno all’una di notte quando sono state sorprese da un torrente di fango e acqua. Nel tentativo di mettersi in salvo sono uscite dall’auto ma sono state sorprese da un’altra ondata. Una delle due è riuscita a salvarsi aggrappandosi a un cancello. Valeria, invece, è stata scagliata a terra e, presumibilmente, ha perso i sensi. Poi è annegata nell’acqua, proprio accanto alla sua auto. Inutili i soccorsi: la ragazza è giunta già priva di vita alla clinica Villa Betania di Napoli.
LA DINAMICA – La giovane era in compagnia di un’amica in via del Cimitero, una strada in leggera pendenza su cui sfocia via Apicella, una ripida discesa che stanotte si è trasformata in un fiume d’acqua che scendeva a valle. Probabilmente è scesa dalla macchina per cercare aiuto o studiare una via d’uscita e il fiume di fango l’ha spinta sotto la vettura, dove è rimasta incastrata. Solo quando il livello dell’acqua si è abbassato e la pioggia ha smesso di imperversare, è emerso il giubbotto e il corpo della giovane. Sono stati alcuni abitanti del posto – alle cui case aveva bussato l’amica di Valeria – a chiamare i soccorsi e a cercare invano di rianimare la ragazza che non dava segni di vita. L’amica 23enne di Valeria si è messa in salvo aggrappandosi al cancello della vicina scuola elementare: soccorsa dal 118 ha riportato varie contusioni e un forte choc ma le sue condizioni non sono preoccupanti.
IL TESTIMONE – «Stavo a letto quando ho sentito gridare aiuto, ho visto un fiume spaventoso di acqua e detriti e, in mezzo alla strada, una macchina coperta per metà dalla piena». Comincia così la testimonianza di Rosario M., la guardia giurata che tra i primi si è accorto di quanto stava accadendo. «Dal balcone – racconta – ho visto l’amica aggrappata al cancello della scuola chiedere aiuto. Dell’altra ragazza, invece, nessuna traccia, l’auto era per metà sommersa dall’acqua. Solo dopo circa mezz’ora, quando il livello dell’acqua si è abbassato dalla macchina, è emerso un giubbotto scuro. Con altri residenti abbiamo sollevato l’auto e abbiamo visto il corpo della giovane. Abbiamo provato a rianimarla con dei massaggi prima che arrivasse l’ambulanza ma la ragazza non dava segni di vita. L’acqua era entrata anche nell’auto. La forza dell’acqua era tale che ho temuto anche per me».
IL DOLORE DI CHI LA CONOSCEVA – «Una ragazza come poche, credente, impegnata in chiesa e brava nello studio. Una ragazza semplice e senza grilli nella testa che tra poco si sarebbe laureata». Così un amico di famiglia ricorda Valeria. Amici e familiari della giovane si sono stretti attorno a mamma Filomena e agli altri due fratelli nella casa al pian terreno della palazzina di due piani di Pomigliano d’Arco in cui Valeria, studentessa di Lingue a Napoli, viveva. La giovane e la sua amica Angela si conoscevano dall’infanzia e ieri erano uscite per trascorrere la serata insieme in un vicino comune dell’area vesuviana. Stavano tornando a casa quando per circostanze ancora da chiarire del tutto si sono trovate travolte da un fiume d’acqua lungo un’arteria del comune di Pollena Trocchia. «Valeria frequentava la Chiesa cristiana evangelica – racconta un parente – si può dire una ragazza casa e chiesa». «L’ho tenuta sulle gambe – ricorda la zia Anna trattenendo a stento le lacrime – e ora non c’è più».
LEGAMBIENTE – «Ancora una volta – dice Michele Buonomo, presidente di Legambiente – la Campania piange una vittima innocente del maltempo e della natura matrigna. Basta con la Campania della paura e della perenne emergenza. Sembra che le tragedie del passato non siano servite a nulla perché ancora una volta ci troviamo a curare il malato anziché prevenire la malattia. Paghiamo anni di negligenza, malgoverno ed inefficienza con corsi d’acqua e valloni di scolo colmi di rifiuti , una cementifcazione selvaggia ed una manutenzione ordinaria quotidiana del territorio ridotta al lumicino. Da anni assistiamo ad interventi errati di messa in sicurezza che hanno aumentato il rischio invece di mitigarlo, In Campania manca una politica della manutenzione del territorio».
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