L’INTERVENTO – potrà tornare a casa tra un paio di giorni. Il professor Mario Carminati ha riparato la piccola malformazione cardiaca all’origine dell’ictus ischemico
MILANO – È durata 33 minuti l’operazione al cuore di Antonio Cassano. Ed è «andato tutto bene», affermano fonti mediche. Il calciatore, nonostante qualche timore, ha subito l’intervento in anestesia locale. Il professor Mario Carminati ha riparato la piccola malformazione cardiaca all’origine dell’ictus ischemico di sabato sera. L’attaccante del Milan e della Nazionale alle 7.30 di venerdì mattina è stato trasportato dal padiglione Monteggia a quello di fronte, il Sacco. L’intervento è cominciato attorno alle 8. Dopo la puntura dell’anestesia locale (a cui è stata aggiunta una sedazione) e l’inserimento dalla vena femorale della sonda, il professor Carminati ha applicato il cosiddetto «ombrellino» che ha riempito il forame ovale pervio, ossia il minuscolo foro fra i due atri del cuore. L’intervento è perfettamente riuscito. «La procedura è andata molto bene, è stata molto rapida. Non c’è stato alcun problema, tutto è andato per il meglio», ha riferito il professor Carminati. Il giocatore e la moglie Carolina sono apparsi sorridenti. Cassano sarà dimesso tra domenica e lunedì dopo una serie di controlli, poi dovrà osservare dalle 3 alle 5 settimane di riposo assoluto; poi potrà riprendere gli allenamenti, ma evitando partitelle e altri esercizi di contatto. L’attaccante poi dovrà sottoporsi ad almeno 3 o 4 mesi di terapia con antiaggreganti e dopo la cura potrà riprendere a giocare.
IL PROFESSORE – Carminati, primario di cardiologia dei difetti congeniti del Policlinico di San Donato, si è trasferito di buon mattino dal suo ospedale al Policlinico di Milano perché i medici hanno deciso che sarebbe stato più complesso trasferire il calciatore. Riguardo all’operazione «è più corretto parlare di procedura – spiega Carminati, considerato il più grande esperto europeo di difetti cardiaci congeniti – perché intervento è una parola che fa pensare alla chirurgia. Questa non è una procedura chirurgica, ma di emodinamica interventistica di chiusura del forame ovale». Nel dettaglio «è stata punta la vena femorale, da lì è stato introdotto un catetere fino all’interno del cuore, per posizionare un dispositivo occlusoro, ovvero un ombrellino che chiude la comunicazione anomala che esisteva tra i due atri». Questa procedura è stata fatta con il costante controllo per via radiologica e con l’ecocardiografia transesofagea. Il difetto cardiaco di Cassano «è un’anomalia che è presente in una percentuale alta nella popolazione – prosegue Carminati – ma questo non significa che va chiuso in tutte le persone. L’indicazione per effettuare questa procedura c’è soprattutto in persone giovani senza alcun apparente fattore di rischio in cui avviene una ischemia cerebrale di natura non precisata. Si fanno allora una serie di accertamenti, e molto spesso non si trova nulla se non la pervietà del forame ovale». Da qui, si fa strada «l’ipotesi che questa ischemia sia stata causata da embolia paradossa, cioè che un coagulo di sangue sia passato dall’atrio destro all’atrio sinistro attraverso il forame, che sia poi entrato nella circolazione, e che si teme sia finito un’arteria cerebrale. Come terapia di prevenzione, si posiziona allora questo ombrellino che impedirà il passaggio anomalo di sangue dall’atrio destro a quello sinistro». Il decorso post-procedura per chi subisce l’applicazione dell’ombrellino è molto semplice, conclude l’esperto: «Significa riprendere praticamente la propria vita normale, assumendo una terapia anti-aggregante piastrinica per sei mesi: sostanzialmente, un’aspirina».
A CASA SABATO O DOMENICA – «Antonio Cassano sta bene e nei prossimi giorni verrà sottoposto ad esami di controllo, sulla base dei quali si stabilirà la data di dismissione». È quanto si legge in un comunicato del Milan sulle condizioni del giocatore, che dopo l’intervento potrebbe essere dimesso dal Policlinico sabato o al massimo nella giornata di domenica, se il decorso post-operatorio sarà positivo. A.C. Milan – si legge nella nota – comunica che questa mattina Antonio Cassano è stato sottoposto a procedura di cardiologia interventistica di chiusura del forame ovale pervio presso l’Unità di Cardiologia del Policlinico di Milano. La procedura è stata eseguita con successo da un’equipe multispecialistica composta, fra gli altri, dal prof. Mario Carminati, Direttore della Cardiologia Pediatrica e Cardiopatie congenite dell’adulto dell’Irccs Policlinico San Donato, dal dott. Gian Battista Danzi, Direttore Uo di Cardiologia e Ucc del Policlinico di Milano e alla presenza dei medici del reparto di Neurologia del Policlinico di Milano che lo hanno in cura, il prof. Nereo Brisolin, Direttore UO Neurologia, il dott. Yvan Torrente, ricercatore neurologo dell’università di Milano, e del Responsabile sanitario del Club, dott. Rodolfo Tavana».
«E’ GIOCOSO COME SEMPRE» – «Antonio sta bene. Durante l’intervento era sereno e tranquillo. Ha affrontato la realtà che gli è capitata con coraggio», ha riferito il direttore dell’unità operativa di neurologia del Policlinico Nereo Bresolin, presente all’intervento. Il fantasista rossonero, ha aggiunto Bresolin, «ha sopportato bene questa piccola manovra di tipo interventistico alla quale è stato sottoposto. Gli è stato posizionato un piccolo «ombrellino», una valvola che è andata a coprire la pervietà fra i due atri del cuore». Il campione «durante la sua permanenza in ospedale e anche durante il piccolo intervento ha sempre mostrato un carattere giocoso». In momenti come questi, assicura Bresolin, «tutti hanno un po’ di apprensione, ma Cassano si è rivelato una persona coraggiosa, ha affrontato bene la realtà che gli è capitata e ora può guardare al futuro con serenità». Ora il prossimo passo per Cassano saranno i controlli necessari per vedere se tutto procede per il meglio e poi, «forse già nel fine settimana», ipotizza Bresolin, la dimissione dall’ospedale. «Prima di tutto dovrà essere sottoposto a un ecocardiogramma per verificare il corretto posizionamento del cosiddetto amplatzer, il sistema di chiusura del foro fra gli atri destro e sinistro del cuore del calciatore».
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