FINITA LA LUNGA ATTESA. Era membro del board della Banca centrale europea. Dalle sue mancate dimissioni la crisi Italia-Francia
FRANCOFORTE – Lorenzo Bini Smaghi si è dimesso dalla Bce per andare ad insegnare all’università di Harvard a partire dal prossimo primo gennaio. Lo comunica la Banca centrale europea sul suo sito web. L’incarico di Bini Smaghi, a Francoforte dal 2005, sarebbe scaduto il 31 maggio 2013. Il presidente della Bce Mario Draghi, si legge nella nota, «ringrazia caldamente Bini Smaghi per i contributi che ha offerto in molti anni nel settore degli affari economici e monetari europei e internazionali». «Durante il suo mandato, compresa la sua decisione, Bini Smaghi è stato fautore dell’indipendenza della Bce – si legge ancora nel comunicato – Draghi esprime a Bini Smaghi la sua gratitudine per il suo straordinario contributo al lavoro della Bce e alla sua dedizione come membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Direttivo per oltre sei anni».
NAPOLITANO – «Con la decisione resa pubblica oggi, il dottor Lorenzo Bini Smaghi ha dato limpida conferma del suo attaccamento al principio e al valore dell’indipendenza della Banca Centrale Europea». Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito alla decisione di Bini Smaghi di dimettersi dal board della Bce. «E’ in piena libertà e dando prova di assoluto disinteresse personale che egli ora annuncia le dimissioni da membro del Board esecutivo e del Governing Council della Bce – nota il Capo dello Stato – Desidero esprimere l’apprezzamento del paese per il senso di responsabilità e di lealtà anche verso l`Italia che si esprime in questo suo gesto, e rivolgergli un vivo ringraziamento per i servigi resi in questi anni alla causa europea, cui l`Italia è indissolubilmente legata».
CRISI DIPLOMATICA – Le dimissioni del banchiere fiorentino mettono fine a una vicenda che si trascina da mesi, cioè da quando l’ex Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, è stato indicato come nuovo presidente della Banca centrale europea al posto di Jean Claude Trichet. A quel punto il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva chiesto che Bini Smaghi lasciasse il proprio posto per fare spazio a un francese, visto che Parigi era rimasta senza rappresentanti in seno al board di Francoforte. Ma Bini Smaghi non si era dimesso, nonostante le pressioni del governo italiano, trincerandosi dietro l’indipendenza della Banca centrale del Vecchio Continente dai governi nazionali. E a nulla erano valse sia i ripetuti inviti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (che arrivò a ipotizzare per il banchiere fiorentino la carica di Governatore al posto di Draghi) sia la moral suasion del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La resistenza di Bini Smaghi aveva portato a una notevole tensione dei rapporti italo-francesi, fino a sfiorare una vera e propria crisi diplomatica.
Redazione Online