«E con Merkel e Sarkozy azioni comuni per la stabilità nell’area euro». Il premier esorta i suoi ministri alla collegialità. E guarda alle Camere come culla delle misure anti-crisi»
ROMA – Una stretta collegialità ed una efficace funzionalità tra i singoli dicasteri, in costante collegamento fra di loro e con il presidente del consiglio. E’ questo lo schema di lavoro che il premier Mario Monti ha indicato oggi ai suoi ministri nella riunione dell’esecutivo che ha dato il via libera al decreto legislativo su Roma Capitale.
«PARLAMENTO DECISIVO» - Monti ha poi sottolineato che il Parlamento è «il luogo decisivo per un rafforzato impegno nazionale in grado di dare risposte certe all’attuale emergenza». E ha poi anticipato quali saranno i contenuti degli incontri internazionali che lo vedranno impegnato in settimana, martedì a Bruxelles dove sono previsti faccia a faccia con il presidente della Ue, José Luis Barroso, e con quello del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy; e mercoledì a Strasburgo con il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Con Sarkozy e Merkel, in particolare, Monti vuole discutere «linee che possano trovare efficace condivisione e attuazione da parte degli Stati membri, al fine di assicurare la stabilità della zona euro».
«MISURE IN TEMPI BREVI» – Il presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di intervenire «nei termini più brevi» alla «definizione di misure specifiche» per realizzare un’azione anti-crisi in linea con il programma presentato in Parlamento. Nel Cdm si è anche affrontato il delicato nodo delle nomine dei sottosegretari, tema su cui si sta giocando un braccio di ferro tra le forze politiche, e sono stati discussi possibili criteri di scelta e di nomina, anche se ancora nulla è trapelato sulle intenzioni del capo dell’esecutivo.