Tre scosse, intorno alle 23 ora italiana, fino a 7.3 gradi della scala Richter. Le prime testimomianze descrivono edifici crollati e vittime. L’ambasciatore negli Usa dichiara: è una enorme catastrofe. Lanciata anche un’allerta tsunami.
Si temono migliaia di morti a Haiti per il devastante terremoto di magnitudo 7 che questa notte ha fatto tremare il Paese più povero d’America. Nella capitale Port-au-Prince, dove moltissimi edifici sono stati rasi al suolo ed è completamente saltata la corrente elettrica, si segnalano i primi saccheggi: un supermercato è stato assltatato nella notte. Intanto si è appreso che il presidente Renè Preval e la moglie “sono vivi e stanno bene”, nonostante i danni al palazzo presidenziale. A riferirlo è stato l’ambasciatore haitiano in Messico, Robert Manuel, che ha parlato di “enorme catastrofe”.
La Farnesina ha reso noto che sono 70 gli italiani che vivono sull’isola. Di questi 12 sono tecnici che lavorano alla costruzione di un’autostrada che sono già stati contattati dal consolato a Santo Domingo e stanno bene. Per gli altri si attendono notizie.
L’epicentro è stato individuato al largo delle coste di Haiti dal centro geofisico americano. La scossa più violenta è stata pari a 7.3 gradi di intensità sulla scala Richter (per dare un’idea, in Abruzzo si raggiunse magnitudo 6.3), altre scosse sono seguite nei successivi minuti con magnitudo anche 5.9 Richter, come riporta il sito del centro americano di monitoraggio terremoti Usgs. La prima scossa si è verificata alle 16:53 locali (le 10:53 italiane), le successive si sono verificate alle 17:00 e alle 17:12. Haiti è ritenuto il paese più povero dell’emisfero occidentale.
Un allarme tsunami è stato lanciato per tutta l’area delle Antille. Il centro di vigilanza tsunami ha diramato un’allerta oltre che per Haiti, per Cuba, le
Bahamas e la Repubblica Domenicana. Il Pacific Tsunami Warning Center statunitense ha lanciato l’allerta precisando che “non c’è minaccia di uno tsunami distruttivo su tutta l’area”, ma sono possibili “tsunami locali sulle coste nel raggio di cento chilometri dall’epicentro del terremoto”.
Le prime testimonianze descrivono edifici crollati, in particolare nella capitale Port-Au-Prince, in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito la parte ovest dell’isola caraibica. Notizie frammentate annunciano anche il crollo del palazzo presidenziale.
La prima scossa, la più forte, è durata più di un minuto, facendo addirittura saltare i veicoli lungo le strade. Molte persone sono uscite in strada. Comunicazioni telefoniche interrotte, strade invase dalle macerie, i testimoni parlano di scenario devastante tra urla dei feriti e corpi delle vittime. Anche un ospedale nei pressi di Port-au-Prince è crollato a seguito del terremoto che ha colpito l’isola. Lo afferma l’Associated Press ripresa dalla stampa americana online. Il corrispondente dell’Ap ha parlato di urla, con richieste di aiuti, provenienti dall’ospedale in questione, mentre diverse case o capanne della città sarebbero finite in un burrone.
Secondo le prime segnalazioni, a Petionville, un sobborgo della capitale, un edificio di almeno tre piani è crollato: il fabbricato ospitava uffici privati e una scavatrice è intervenuta sul posto per cercare di rimuovere le macerie e individuare eventuali vittime o sopravvissuti.
L’ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti, Raymond Alcide Joseph, dopo essere riuscito a mettersi in contatto con i colleghi diplomatici a Port-au-Prince. non ha avuto mezzi termini: “Si tratta davvero di un’enorme catastrofe”.
In una dichiarazione diffusa in serata dalla Casa Bianca, Obama scrive che “i miei pensieri e le mie preghiere vanno a chi è stato colpito dal terremoto. Stiamo seguendo la situazione da vicino e siamo pronti ad aiutare il popolo di Haiti”. Secondo la Casa Bianca, Obama è stato informato del terremoto poco prima della mezzanotte italiana, quasi in tempo reale, e ha chiesto che fossero verificate immediatamente le condizioni del personale diplomatico americano sul posto.
Il presidente ha chiesto al Dipartimento di Stato, all’Usaid (l’agenzia per gli aiuti umanitari) e al Southern Command del Pentagono, da cui dipende l’area dei Caraibi, di prepararsi ad assistere Haiti con aiuti d’emergenza.
Il terremoto che ha scosso oggi l’area dei Caraibi è stata avvertito con molta intensità anche nella Repubblica Domenicana. Lo affermano i media on-line locali, precisando che la scossa si è sentita nella capitale, Santo Domingo, tra l’altro anche nella sede del Parlamento. “Molte delle persone che si trovavano dentro l’edificio sono uscite, e alcuni si son affacciati dalle finestre e dei balconi”, afferma il sito web del quotidiano Listin. Negli uffici del giornale il terremoto ha fatto muovere le scrivanie e i lampadari.