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L’UOMO DEL FUTURO SARA’ PIU’ PICCOLO

Lo studio pubblicato su science.In natura prevalgono le specie piccole sulla grandi perché hanno bisogno di meno risorse

Il cestista cinese Yao Ming non è un paradigma evolutiv
Gli uomini del futuro, e le altre specie animali, saranno tendenzialemte piccoli, contrariamente all’idea che «grande è bello (e forte)», per questioni di adattamento climatico. Lo ha suggerito, in uno studio sulle dinamiche evolutive delle dimensioni corporee, pubblicato su Science, Kaustuv Roy dell’università della California di San Diego. «È difficile – ha spiegato Roy – definire con precisione un modello predittivo della taglia futura delle specie, perché il campo è complesso e entrano in gioco fattori biologici, fisiologici e ecologici, che mettono in questione alcune regole scientifiche accreditate».


RAZZE «ECOINSOSTENIBILI» – La cosiddetta regola di Cope, per esempio, secondo la quale i corpi di grandi dimensioni sarebbero più forti e resistenti, quindi più adatti alla sopravvivenza della specie, è di fatto contraddetta – ha dimostrato lo scienziato – dal riscontro sul dato reale. In natura, se si osserva la distribuzione di frequenza delle dimensioni corporee delle specie all’interno di grandi gruppi, si nota una prevalenza delle piccole dimensioni sulle grandi. La ragione è da attribuire, secondo Roy, allo sfruttamento intensivo delle risorse da parte dell’uomo, impegnato in attività come la caccia o la pesca, che sono «selettive» dal punto di vista della taglia: l’uomo razierebbe gli ecosistemi, scegliendo gli esemplari più grandi. Il surriscaldamento globale, invece, potrebbe rinforzare, ha aggiunto l’esperto, la tendenza alle ‘piccole misurè anche nell’uomo. Di solito, infatti, le specie che vivono in clima caldi, sono più ‘piccole.

L’UOMO DEL FUTURO SARA’ PIU’ PICCOLOultima modifica: 2008-09-13T00:54:06+02:00da
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