Lo rivela l’attesissimo libro «La faccia nascosta di Zidane», «Ho sbagliato. Mi pento».L’ammissione al cugino: «Non dire mai più che ho fatto bene a dare quella testata. Non ho fatto bene e mi dispiace»
Il momento dell’espulsione nella finale con l’Italia a Berlino |
L’AMMISSIONE AL CUGINO – Il libro, che esce il 24 settembre in Francia, è stato scritto dalla giornalista Besma Lahouri e rivela tutta una serie di «segreti» della vita privata, familiare e professionale del giocatore più amato della generazione «mondiale» dei Bleus. In «Zidane, una vita segreta», la giornalista racconta, tra l’altro, del particolare dopo partita di Zidane, che dopo la sconfitta in finale non avrebbe raggiunse l’albergo della squadra con i suoi compagni, ma sarebbe prelevato dai fratelli Noureddine e Farid e portato a cena in un modesto ristorante di Berlino. «A tavola – racconta il libro – Noureddine e Farid non hanno chiesto al fratello spiegazioni per la testata a Materazzi, limitandosi a consolarlo. Invano». Nel dicembre 2006, poi, in visita dai suoi parenti in Algeria, Zizou è tornato ad evocare la testata per replicare al cugino Akbou, un farmacista di 40 anni, uno dei pochi ad avere mantenuto sempre i contatti con la famiglia Zidane a Marsiglia. «Hai fatto bene a dargli quella testata», avrebbe detto Akbou al cugino. Ma la risposta di Zidane sarebbe stata davvero stupefacente: “Non dire più che ho fatto bene. Perché non ho fatto bene e mi dispiace», avrebbe infatti replicato Zizou. Mostrando per la prima volta un segnale di pentimento per il gesto con il quale ha amaramente chiuso la sua carriera.
ALTRI SEGRETI – Francia-Arabia Saudita del 1998 e Francia-Italia del 2006: in entrambi i casi – una partita della prima fase dei mondiali e la finale di Berlino – Zinedine Zidane fu espulso. Eppure, nonostante quanto prescrive il regolamento Fifa, evitò il controllo antidoping prescritto in questi casi. Il libro contiene un capitolo contenente un paio di allusioni al «potere» di Zidane che, in qualche modo, gli avrebbe evitato due controlli «scomodi». Suffragata dalla testimonianza di due medici Fifa, la notizia che Zidane non ha fatto il test antidoping nemmeno dopo essere stato espulso nella finale in Germania per la testata a Materazzi, viene attribuito nel libro allo statuto di «semidio» ormai raggiunto da Zizou nel mondo del calcio.