Ricci, lezioni di satira. «Grillo? Rischia di fare l’imbonitore». E preannuncia uno scoop sul Parlamento
MILANO — Settembre, hanno appena riaperto le scuole. E lunedì, dopo il Tg5 delle 20 la campanella suonerà anche per «Striscia la notizia». Pronto a tornare in cattedra, con l’implacabile bacchetta già sfoderata, Antonio Ricci che quest’anno, ha scelto come sottotitolo del programma: «La voce della supplenza». Il perché lo ha raccontato ieri, trasformando in una specie di one-man-show la tradizionale conferenza stampa di inizio stagione in cui ha impartito lezioni e lezioncine a politici, amministratori e concorrenti, senza risparmiare il suo amico Beppe Grillo. «Nel sottotitolo — spiega — c’è un riferimento alla scuola, ripreso anche nella nuova sigla dal titolo “Grembiulino e vai” (chiaro l’aggancio alle recenti disposizioni del ministro Gelmini), ma c’è poi la seconda lettura che allude alla comicità e alla satira che fanno da supplenti all’informazione».
E qui Ricci parte con una compiaciuta carrellata degli scoop e delle inchieste lanciate nel corso di queste 21 edizioni da «Striscia»: ricorda l’«intervista» a Cuccia e quella a Fazio, ma anche i molti servizi che hanno smascherato truffe ai danni di persone anziane. Nel suo elenco sembra particolarmente soddisfatto di poter menzionare la bufera innescata da Diva e donna ma fatta poi definitivamente esplodere da «Striscia» in novembre quando venne annunciata la relazione tra Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani. «Nel programma — racconta divertito — venne mandato in onda il video della Tulliani con Gaucci e scatenammo il putiferio. Infondo è colpa nostra se è nato il Pdl: per quel servizio Fini litigò con Berlusconi, da cui prese di colpo le distanze anche Casini… e la sera dopo il premier annunciò in piazza San Babila la nascita del nuovo partito». Poi Ricci parla di un nuovo «scooppone» sempre «dalle parti del Parlamento»… ma non spiega niente di più. E un’altra novità sarà l’imitazione di Ballantini del ministro Maroni.
Al suo fianco siedono Ezio Greggio e Enzo Iacchetti, che condurranno il programma fino a gennaio, quando Iacchetti sarà sostituito da Michelle Hunziker ; a Pasqua invece torneranno Ficarra e Picone. I due si limitano a spalleggiarlo con qualche battuta perché Ricci è un fiume in piena: «Ci occuperemo dell’Alitalia; andremo a controllare se la spazzatura a Napoli è davvero sparita o se l’hanno cacciata nel Vesuvio o , oppure a casa di Iervolino e Bassolino. Continueremo a controllare, come è nella nostra storia. La gente, che per il 95% ci indica gli argomenti di cui occuparci, spera in noi». Più che da supplenza il tono sembra da missione: «Sono convinto che anche le tv private dovrebbero dare spazio al servizio pubblico. La tv si fa occupando frequenze che sono di tutti e, dato che sono comunista — dice proprio così — per me è fondamentale garantire una parte importante di servizio pubblico».
Ma se la satira si fa troppo seria si rischia di degenerare… ed è così che il discorso cade sull’amico Grillo: «Beppe non va preso come uno scienziato, e non tutto quello che dice è oro colato. È importante la provocazione che lancia anche se l’esposizione continua può toglierne il valore. Ma i comici hanno più vite dei gatti: il pericolo di diventare imbonitore può essere spazzato via in un attimo da un guizzo, da un lazzo». E cosa pensa dell’arrivo di Chiambretti a Italia 1? «Penso che Piero fosse sprecato su una rete che non ha la visibilità che può avere Italia 1. Quando era all’inizio della sua carriera, mi sarebbe piaciuto averlo come inviato di punta di Striscia». Mentre parla, le due nuove veline, Federica Nargi e Costanza Caracciolo, si stringono la mano e ascoltano attente ma una piccola bacchettata (preventiva?) arriva anche a loro: «Mi sembrano due brave ragazze ma ho vietato a entrambe di fidanzarsi, se non con i calciatori, almeno con i conduttori».