LE STRAGI DELLE STRADE
Savona, si schianta e uccide i due amici in auto con lui. Milano, denunciato già 4 volte travolge un giovane
Già era stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti. E già, per quattro volte, era stato denunciato perché pieno d’alcol. Ma Carlo R., 20 anni, un ragazzo dell’hinterland milanese, la patente continuava ad averla. L’altra notte, imbottito per l’ennesima volta di stupefacenti e drink, ha bruciato il rosso. Ha dato un’accelerata, improvvisa ed esagerata. Lo spazio di pochissimi metri, e la sua vettura si è scontrata con quella di Davide Bossi, 32 anni. Un impatto devastante. «Pareva fosse scoppiata una bomba» hanno raccontato i residenti. Davide è morto sul colpo, sono stati inutili i soccorsi. L’omicida, finito in carcere, avrebbe confidato ai carabinieri l’abuso in particolare di cocaina, dopo una serata per locali. Oltre a Davide ci sono stati altri cinque morti nell’ultimo fine settimana. Una strage in circa 18 ore, dalle 9 di sabato alle 3 di ieri A Verona una pensionata è stata investita ieri alle 9 da un polacco, nel cui sangue è stato rilevato un tasso alcolico quasi tre volte superiore al massimo consentito dalla legge. L’immigrato è un altro recidivo, uno che non cambia mai certi vizi: aveva collezionato altre quattro denunce per ubriachezza.
Una scia di sangue conclusa alle 3, in Liguria: a Pietra Ligure, in provincia di Savona, il trentenne Marino M. ha perso il controllo dell’automobile finendo contro un rimorchio parcheggiato al margine della carreggiata, sulla strada per la frazione di Giustenice. I due passeggeri, di 36 e 37 anni, a bordo con lui, hanno perso la vita, mentre Marino M. è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio colposo plurimo. È risultato positivo all’alcol test. E ancora, a Giulianova (Teramo) un 52enne che procedeva sulla strada statale 16, alla guida d’una Toyota Rav 4, nella notte tra sabato e domenica si è scontrato con uno scooter che andava nell’opposto senso di marcia. Biagio Morganti, 39 anni, di Alba Adriatica, in sella allo scooter, è morto sul colpo. Il conducente del Suv aveva in corpo parecchio alcol. L’hanno denunciato. Era ubriaco pure un romeno che sabato sera, a Roma, mentre era alla guida di una Opel Corsa, ha tamponato un poliziotto e causato un incidente in cui ha perso la vita una donna di 82 anni, che viaggiava nella sua automobile assieme la figlia. Un fine settimana da strage. Con una spaventosa coincidenza temporale e geografica a Bresso: Davide Bossi è morto nello stesso punto dove a fine agosto aveva perso la vita Barbara Pagin, 17 anni. Era sull’auto di amici, Barbara. Auto centrata in pieno da quella guidata da un 24enne, ubriaco fradicio. Che aveva appena bevuto in un locale e si stava dirigendo verso un secondo.
SICUREZZA STRADALE
Ecco le tabelle anti stragi, i locali obbligati ad esporle.
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Il decreto del 30 luglio 2008 chiarisce che le tavole «etiliche» dovranno essere formato-poster. E chiama a raccolta barman e camerieri raccomandando una «somministrazione responsabile». Le tabelle non vanno prese come il Vangelo. Sono solo orientative. Stime.
La risposta dell’organismo all’alcol è infatti soggettiva, non si può stabilire in assoluto quali sono gli effetti di una birra, di un bicchierino di amaro o di una delle bevande che vanno per la maggiore tra i giovani. Né si può calcolare in modo matematico quanto incideranno nei rilevamenti dell’etilometro. Molto dipende dalle capacità individuali a reggere l’alcol, peso, sesso, cosa e quanto abbiamo mangiato, da quali sostanze sono in circolo (droghe o farmaci). Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio sull’alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, è convinto che le tabelle siano comunque un utile strumento di prevenzione: «Saranno argomento di discussione fra chi deve mettersi alla guida.
I giovani capiranno che una ragazza magra e a digiuno raggiunge il livello di 0,5 grammi per litro più facilmente rispetto a una coetanea più in carne, che ha consumato una cena abbondante ». L’arrivo dei poster anti incidenti viene in un certo senso celebrato all’isola d’Elba, con la manifestazione «Divertiti in sicurezza», testimonial fra gli altri Giorgio Faletti e Gino Paoli.