Ha portato i due bambini in auto sulla riva dell’Arno, poi ha cosparso i corpi di benzina. Anche lui è morto bruciato, gli inquirenti ritengono che all’origine possano esserci dissapori con la compagna
Un uomo ha ucciso i suoi due figli ed è morto assieme a loro dandosi fuoco con della benzina. La tragedia venerdì sera al Cep, un quartiere popolare in periferia di Pisa. Gli inquirenti ipotizzano che il folle gesto possa essere nato dai forti dissapori tra l’uomo e la compagna, madre dei due bambini. L’omicida è Simone Parola, un ex fantino che svolgeva l’attività di maniscalco. Non ho parole per descrivere un gesto così efferato, se una persona ha problemi perchè non si ammazza da solo invece che rivalersi su altre persone o familiari.
AVVISATI I PARENTI – Ha portato i figli Rachele e Tommaso, di 7 e 5 anni, sull’argine dell’Arno in auto e poi li ha probabilmente uccisi con un martello; quindi ha cosparso i loro corpi con della benzina che aveva portato in una tanica e ha appiccato fuoco, morendo assieme a loro. I tre corpi carbonizzati sono stati trovati poco distanti dall’auto, sul cui sedile posteriore sono state rinvenute tracce di sangue. Poco distante, sul prato, è stato recuperato un martello. Prima di agire l’uomo ha chiamato dei parenti che lo aspettavano per cena informandoli di ciò che stava per fare. Sono stati loro a dare l’allarme e a permettere il ritrovamento dei corpi.
ATTESA AUTOPSIA – Parola aveva un’altra figlia, oggi dodicenne, nata dal primo matrimonio. Dalla nuova compagna aveva avuto Rachele e Tommaso. Si attende intanto l’autopsia per chiarire se i bambini fossero già morti quando l’uomo ha appiccato il fuoco. Non c’è infatti certezza sul fatto che il martello trovato appartenesse all’uomo. Potrebbe essere stato abbandonato da altri: nell’area c’è una specie di discarica. Da chiarire anche se l’uomo avesse avuto in passato disturbi psicologici.