Monsignor Giusti alla Messa sul lungomare celebrata di fronte a 200 ragazzi: «Come dice anche il rap…»
LIVORNO — I Vangeli sopra ogni cosa. Parola del Signore. Però anche le strade della «buona novella» sono infinite e i messaggi atipici e profani a volte penetrano nel cuore dei fedeli come gli insegnamenti di santi e di beati. Accade così che, durante l’omelia, monsignor Simone Giusti, 52 anni, vescovo di Livorno, decida di citare la frase di una canzone di Jovanotti: «Salvami».
«Come dice anche una canzone rap solo l’amore salva, la vita ci insegna che vale solo l’amore », dice il prelato. Miracolo. I fedeli, circa duecento ragazzi che domenica sera partecipano a una messa all’aperto sul lungomare davanti alla Terrazza Mascagni, ascoltano e sorridono, nonostante un ventaccio gelido che fa battere i denti, annebbia la mente e farebbe scappare pure i santi. E si entusiasmano pure per questo vescovo così moderno. Che, durante la benedizione scherza sul freddo, e chiude la liturgia con un inconsueto «andate in pace e copritevi». Sopra l’abito talare verde con paramenti oro monsignore si annoda pure una maglietta rossa che gli hanno appena donato i ragazzi di una onlus e da lontano sembra quasi un ultrà della squadra di calcio. Proprio lui, primo vescovo pisano della storia di Livorno e protagonista, appena nominato dal Papa, di un allegro e irriverente sommario del Vernacoliere, il foglio satirico della città: «Lo spregio del Papa: vescovo pisano a Livorno. La città si ribella: piuttosto si diventa mussulmani, tumulti e barricate dappertutto».
Solo ironia, naturalmente. Perché monsignor Giusti, una laurea in architettura, progettista di chiese e edifici religiosi, ha iniziato a far innamorare la città, da sempre comunista, anarchica e con la più alta concentrazione di massoni d’Italia. L’altra sera, durante la messa con citazione «rap», il vescovo ha anche ammonito i ragazzi ad essere meno consumisti. «Dunque non vi dico di dar retta al vescovo, ma di ascoltare l’amore che il Signore vi ha messo nel cuore — ha detto il vescovo —. Perché in un mondo pieno di cibo, vestiti e benessere, è solo l’amore a farci palpitare». Proprio come nella canzone di Jovanotti.