Roma, 5 ottobre 2008 – Al volante a 16 anni. Come in Francia. La proposta viene dalla Pdl che ha presentato due iniziative di legge, una alla Camera, prima firmataria Beatrice Lorenzin, e una al Senato a firma di Mauro Cutrufo. Al volante due anni prima, sì, ma accompagnati. Prima dall’istruttore dell’autoscuola e poi da un tutor, fino ai 18 anni quando l’automobilista in erba potrà finalmente ottenere la patente. Duplice, secondo i firmatari delle due pdl, i vantaggi: da un lato una maggiore sicurezza alla guida dopo 24 mesi di training; dall’altro un sensibile sconto sul premio dell’assicurazione obbligatoria.
Ma soprattutto, ispirarsi alle regole già in vigore in Francia significa contribuire a ridurre sensibilmente il numero degli incidenti: su 100 sinistri, dice l’Ania, 17 sono causati da un giovane neopatentato e 12 da una giovane neopatentata. Il perchè è presto detto: imperizia tecnica, inesperienza, mancanza di una adeguata preparazione, verifca finale troppo superficiale, scarsa educazione civica, inappropriata educazione stradale.
L’Aci, da più 20 anni, sollecita l’introduzione in Italia della guida accompagnata a sedici anni, forte dei numeri che giungono da Oltralpe: nei primi dieci anni, infatti, si sono ridotti del 40% gli incidenti tra quanti hanno scelto il percorso della guida accompagnata rispetto a quanti invece hanno ottenuto la patente seguendo l’iter tradizionale.
Troppo poco, sottolineano Lorenzin e Cutrufo, il tempo che intercorre tra le esercitazioni pratiche con l’istruttore dell’autoscuola, l’ammissione agli esami per la patente e il via libera definitivo alla guida. Il diciottenne, appena un mese dopo aver ottenuto il foglio rosa può sostenere l’esame e lo stesso giorno metteresi in tasca la patente: può mettersi al volante. Anche in autostrada, o di notte. In situazioni, cioè, a rischio per chi ha appena conseguito il permesso di guida.
Le proposte presentate in Parlamento prevedono un percorso formativo con l’assistenza prima di un’autoscuola e poi di un tutor.
Anche per la guida dei ciclomotori è indispensabile, secondo il Pdl, una specifica preparazione teorica, come già previsto. Ma si rende soprattutto necessario un esame integrativo con una prova pratica di guida dopo un ciclo di lezioni pari a 8 ore di guida, 2 delle quali ‘in visione nottrunà e 2 in strade extraurbane. E le compagnie di assicurazione potrebbero, come avviene in Francia, ridurre sensibilmente il costo della polizza rc auto e rc moto per i primi 3 anni, in maniera tale da ssorbire tutto il costo del percorso di formazione.
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