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BORGONOVO DAY

Lo stadio pieno per Borgonovo
Baggio: «Stefano è un eroe moderno»
. Dopo il tributo della curva Fiesole e di un Franchi strapieno, Borgonovo ha lasciato un messaggio sul pc collegato ad un maxischermo: «Grazie a tutti, penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la “stronza”»

 
Uno striscione in mezzo al campo che lo accoglie. I campioni di allora e quelli di oggi di Fiorentina e Milan che indossano le loro maglie. Lo stadio Franchi è pieno e il momento è emozionante. Eccola, la «B2», quella doppia lettera che sta per Baggio e Borgonovo, ex compagni di squadra e di vita. Borgonovo arriva accompagnato proprio da lui, dal Codino, e riceve il saluto e il tributo della curva Fiesole e poi, di tutto lo stadio. Sorride lui, sorride Baggio, in maglia viola e il sorriso sembra arrivare dagli stessi spalti, dai tifosi che lo abbracciano con uno striscione che recita «B&B calcio da sogno, forza Stefano, grande ragazzo, semplice e buono». Accompagnato da Baggio fa il giro dei suoi ex compagni e dei nuovi giocatori. Gullit è il più emozionato, non riesce a smettere di piangere, da Prandelli si ferma qualche secondo, un abbraccio e alcune parole. E quando torna a guardare la partita lascia il primo messaggio alla città da un computer collegato ad un maxi schermo: «Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la “stronza”», definendo con una parola forte la malattia che lo ha colpito, la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). «Volevo dire ai malati miei compagni di viaggio di crederci, di credere nel calcio, nei calciatori e nella Lega Calcio». «Lasciate fuori il calcio – la sua conclusione – perchè il calcio non c’entra nulla».

UNA PARTITA CONTRO LA SLA. Emozioni, sentimenti, ricordi. Nostalgia. E speranza, quella che questa partita tra Fiorentina e Milan di ieri e di oggi possa segnare l’inizio di una battaglia vincente alla Sla, che fa paura ai calciatori e ne uccide alcuni. Fiorentina e Milan, insieme per la Fondazione Borgonovo, per raccogliere i fondi necessari a far crescere la ricerca contro questa malattia che toglie parola e muscoli, che fa vivere attaccati ad una macchina, che circoscrive il mondo ad un letto o a una sedia a rotella. Questa è la vita di Stefano Borgonovo, che segnava in viola e in rossonero, che giocava con Baggio e con Gullit. Ora la sua partita è stimolare la ricerca con la Fondazione che porta il suo nome. E allora ecco «Tutti per Stefano Borgonovo», una partita che è un evento, non una sfida, ma una festa. Per dare gioia a Stefano, per far sorridere gli occhi con cui ora parla. Sorrisi e lacrime, perchè dagli occhi di Borgogol escono lacrime quando entra sul prato del Franchi, accompagnato da Roby Baggio (tornato appositamente a Firenze dopo sei anni), quando legge lo striscione ai piedi della curva Fiesole che recita «B e B… fantasia al potere… calcio da sogno… forza Stefano grande ragazzo semplice e buono». E la sua mente sarà andata a quella stagione 88-89, fantastica, dove le premiata coppia delle B segnò 29 gol.
 

ROBY BAGGIO. Il mitico Codino ha trascorso il pomeriggio con Borgonovo e non nasconde l’emozione. « Stefano per me – dice – è un eroe moderno, capace di mettere la sua faccia e la sua sofferenza in mostra ai fini della ricerca per una malattia ancora conosciuta poco. Dobbiamo dire grazie al suo coraggio perchè non ha nascosto la malattia, anzi l’ha resa pubblica. Assieme, a Firenze, abbiamo fatto cose incredibili. Poi ognuno ha preso la propria strada. Io però sono sempre tifoso viola». «Le due ore che ho passato con lui – ha spiegato l’ex Codino – sono state intensissime. E mi hanno insegnato molto. Quel che mi ha colpito è stata la sua voglia di vivere, nonostante la malattia. Abbiamo comunicato attraverso il suo computer, mi ha parlato dei nostri tempi, quando giocavamo insieme nella Fiorentina, e della nazionale». La notizia della malattia del suo ex compagno «è stata inaspettata – ha aggiunto Baggio – e mi ha toccato dentro, perchè conoscevo la sua vivacità in campo e fuori. Non tutti avrebbero avuto il coraggio di raccontare questo male». Quanto al legame tra calcio e Sla, Baggio si è detto convinto che «non esista un problema di omertà del calcio, perchè la sclerosi laterale amiotrofica colpisce tutti, anche persone non sportive. Il problema è che è una malattia che si conosce poco».

 

 

 

 

 

 

 

 

TRENTAMILA SPETTATORI. L’inizio di una storia nuova, quella che trasforma la malattia di Borgonovo in condivisione per trentamila spettatori e per chi sta davanti alla tv sintonizzato su Sky. E Borgo sorride e scrive «Grazie Firenze». Arrivano i gol (Massaro, Pazzini), come i messaggi che Borgonovo scrive con gli occhi su uno speciale computer che li rilancia sul maxi schermo del Franchi. Ronaldinho cerca magie, ma la Fiorentina segna: Da Costa, ancora Pazzini (finirà 4-1, segna anche Nappi). Alla fine Stefano Borgonovo esce dallo stadio Franchi sotto il potente applauso del pubblico di Firenze, passando in mezzo a ue file composte dagli ex compagni di Fiorentina e Milan e accompagnato da Roberto Baggio. «Borgo grazie di tutto» e «Borgonovo uno di noi» i cori che gli hanno intonato i tifosi della Fiesole quando Baggio lo ha portato sotto la curva, poi al momento della sua uscita gli è stato tributato un applauso di quasi cinque minuti, seguito da un coro anche per Roberto Baggio.


 

«Ero sicura che Firenze avrebbe risposto così – ha dichiarato la moglie di Borgonovo, Chantal, a Sky – sono molto felice per Stefano, questa serata gli darà tanta energia che gli basterà per almeno due anni. Ai malati di Sla dico di non abbandonare mai la speranza: io ho fiducia nella scienza e penso al futuro con ottimismo». «Che emozione tornare sotto la Fiesole – dice Baggio – e dopo questa serata credo ancora di più nella possibilità di aiutare Stefano». Borgonovo duetta con Baggio: «Sai Roby che a vederti qui, hai qualcosa dell’allenatore». E l’ex Codino, che nell’intervallo aveva battuto un rigore a Mareggini segnando risponde: «Non capisci niente». È la notte di Borgonovo e di Baggio. È la notte del ritorno della B2. «Sei il giocatore più forte degli ultimi 50 anni», dice Borgo a Roby. È una notte di gioia in cui la Sla fa meno paura.

BORGONOVO DAYultima modifica: 2008-10-09T17:37:02+02:00da
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