Il ministro: «Non era mai successo che ci fossero i controlli in entrata e in uscita per i dipendenti»
La vignetta di Vauro sui tornelli a Palazzo Chigi (dal sito di Anno Zero) |
ROMA – Il ministro della Funzione pubblica Brunetta fa il segno di vittoria mentre simbolicamente attraversa i tornelli di Palazzo Chigi che da lunedì mattina sono entrati ufficialmente in funzione. «Non era mai successo nella storia di Palazzo Chigi che ci fossero i controlli in entrata e in uscita per i dipendenti», spiega mentre mostra ai fotografi il badge con il quale dirigenti, funzionari e impiegati del Palazzo potranno accedere al posto di lavoro. Giunge, quindi, a compimento un percorso iniziato in estate quando i tornelli, dei varchi in vetro sul modello di quelli utilizzati nelle stazione della metropolitana, furono sistemati all’ingresso degli uffici della Presidenza del Consiglio di via Po, via della Mercede, di via della Ferratella e negli uffici di Palazzo Colonna.
IL MINISTRO – «Si è aperta una nuova stagione di responsabilità e trasparenza nella Pubblica amministrazione. In questo modo – ha spiega Brunetta – puntiamo ad avere più produttività, più presenza degli impiegati e garantendo più servizi ai cittadini». Il ministro della Funzione pubblica spiega che queste iniziative rientrano «in una politica riformista» e chi le deride «lo fa perché non ha la coscienza pulita». A chi gli chiede, citando la battuta del presidente del Consiglio Berlusconi sui mancati guadagni dei bar della zona, Brunetta si limita a dire: «Se ne faranno una ragione». Il segretario generale della Presidenza del Consiglio, Mauro Masi, assicura che «la decisione di mettere dei tornelli all’ ingresso è stata presa in stretta collaborazione con le associazioni dei lavoratori».
GLI INTERESSATI – Tra i dipendenti di Palazzo Chigi bocche cucite. In pochi si fermano a parlare, molti sono semplicemente incuriositi dalla presenza di giornalisti e fotografi. «È una scelta moderna – spiega un impiegato che vuole restare anonimo – un segnale importante ma qui, tornelli o no, si è sempre lavorato molto: non credo che si tratti di una scelta punitiva». Intorno al Palazzo, nei tanti bar presenti in zona, come tutti i lunedì è una giornata di inteso lavoro. In pochi sono a conoscenza dei tornelli. «Li hanno messi anche lì? Ci potevano pensare prima – afferma Antonio, barista alla Tazza d’oro, storica caffetteria a due passi dal Pantheon -. Abbiamo molti clienti che lavorano a Palazzo Chigi e, posso assicurarlo, i furbi ci sono sempre. Non credo che la pausa caffè sia in pericolo, un modo per uscire la troveranno di sicuro». Poco più in là nell’affollatissimo Caffè Chigi c’è chi resta scettico: «Vediamo cosa accade nei prossimi giorni. Non credo, comunque, che i nostri affari ne risentiranno», dice Luca, barista.