Rapina a Torino: la donna, 72 anni, aveva mani e piedi legati, la nipote aveva visto due giovani uscire dal palazzo. La casa è vicina al «tossic park»
Massacrata di botte, mani e piedi legati con nastro adesivo, poi avvolta nel tappeto e nascosta in uno sgabuzzino. Non è chiaro se sia morta per le percosse o per asfissia, Luigia Mastrosimone, settantadue anni il prossimo gennaio, torinese, un passato da operaia e una vita tranquilla, dopo anni di lavoro, accanto al marito Lauro. Certo è che il suo volto era coperto di sangue quando sua figlia Maria, accompagnata dalla nipote Erica di 30 anni, l’ha trovata esanime sul pavimento, il corpo costretto in un tappeto, forse nel tentativo maldestro di nasconderlo. Un piano mai concluso: poco dopo le 20 di ieri la figlia della donna ha dato l’allarme. I rilievi degli investigatori sono proseguiti fino a tarda notte nel piccolo appartamento al quarto piano di via Cherubini, nel quartiere Barriere di Milano, zona Nord di Torino, a poche centinaia di metri dal «Tossic Park», l’area verde assai discussa, centro di spaccio e consumo di droghe, assediata da tossici, perennemente sotto la lente delle forze dell’ordine. Risale allo scorso agosto l’intervento dell’esercito che prese a pattugliare i 60 mila metri quadrati del parco nell’ambito di un’operazione che portò al fermo di un gruppo di tossicodipendenti e pusher. Rimane quindi una delle piste più accreditate l’aggressione da parte di uno o più tossici ai danni della pensionata sola in casa.
«Una rapina finita male» azzardano in prima battuta gli investigatori, anche alla luce della possibile sparizione di circa duemila euro che la coppia di pensionati usava tenere in casa per le spese impreviste. Ieri sera il marito della vittima è stato sentito in questura, insieme con la figlia e con la nipote, per ricostruire abitudini e frequentazioni di Luigia, oltre che per capire dove venivano tenuti nascosti i risparmi in casa. Testimonianza chiave quella della nipote Erica: sembra che, nel tardo pomeriggio, abbia visto uscire dal portone della nonna due giovani. Poi, entrata in casa, non avendo visto Luigia, era corsa ad avvertire la madre. Le indagini sono affidate al sostituto procuratore Marina Nuccio. Sulle cause della morte solo qualche ipotesi: la donna potrebbe essere stata picchiata fino a ledere organi vitali oppure soffocata, ma non è escluso che possa anche essere stata colta da malore per lo spavento. A chiarirlo sarà solo l’autopsia. Sotto choc gli abitanti del quartiere, che ricordano un precedente. Lo scorso febbraio, nella zona di Mirafiori, un tossicodipendente era entrato nella casa di un pensionato. L’uomo lo aveva scoperto mentre frugava nei cassetti: il ladro, che poi si rivelò essere figlio della badante, lo aveva picchiato a tal punto da lasciarlo sul pavimento privo di sensi. Il pensionato era rimasto in coma per una settimana.