Ulteriore perdita di competitivita’. una leggera ripresa ci sara’ solo a partire dal 2010. «Esistono rischi di un impatto significativo della crisi finanziaria sull’economia reale»
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Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso |
RECESSIONE – Nella seconda metà del 2008 l’Italia «è entrata in una recessione tecnica» che le farà chiudere l’anno con una crescita zero. La stagnazione durerà anche nel 2009, mentre una leggera ripresa è prevista nel 2010 con un Pil allo 0,6%» spiega la Commissione Ue. «Nonostante il livello di indebitamento relativamente basso del settore privato in Italia, esistono rischi di un impatto significativo della crisi finanziaria sull’economia reale»: sostiene ancora la Commissione Ue, per la quale «il maggior rischio è legato alla fiducia dei consumatori» che dovrebbe rimanere «a livelli molto bassi o ancora peggiori», con i consumi privati «più contenuti del previsto».
DIFFICOLTA’ PER L’ITALIA – «L’accentuato rallentamento dell’economia italiana – spiega la Commissione Ue – risale già alla metà del 2007, ben prima dell’impatto della crisi dei mercati sull’economia europea». La crescita è tornata col segno meno nel secondo trimestre del 2008, e «per la seconda metà dell’anno più indicatori, in particolare quelli sulla produzione industriale e sulla fiducia delle imprese, mostrano come il Paese sia entrato in una recessione tecnica». I servizi del commissario Joaquin Almunia spiegano dunque che «è solo grazie al rimbalzo del primo trimestre 2008, dovuto in gran parte a un effetto statistico dopo il risultato fortemente negativo dell’ultimo trimestre 2007, che l’attività economica nel 2008 è attesa essere piatta. Questo implica anche un impulso negativo di crescita per il 2009». Per Bruxelles sul banco degli imputati ci sono soprattutto «gli sviluppi negativi sul fronte della domanda interna». «Sotto l’impatto dell’aumento dei prezzi, le famiglie hanno tagliato i loro consumì. Comunque – spiega la Commisione Ue – dal 2009 »un’inflazione più bassa e alcuni ulteriori incrementi salariali sosterranno i redditi a disposizione», e questo porterà ad una «leggera e graduale ripresa dei consumi privati nel 2009 e 2010».
DATI – Secondo le stime diffuse dall’Ue: l’inflazione italiana crescerà quest’anno del 3,6%. Nel 2009 è previsto un rallentamento al 2%, mentre nel 2010 Bruxelles stima un +2,1%.
Nel 2008 nell’Eurozona la sola Irlanda è in recessione (nella Ue Estonia -1,3%, Lettonia -0,8%) ed è dell’Italia la palma della peggiore prestazione: crescita piatta. La Germania cresce dell’1,7%, la Francia dello 0,9%, la Spagna dell’1,3%. Il Regno Unito cresce dello 0,9%. La Commissione Ue taglia di conseguenza drasticamente le stime sul Pil di Eurolandia che – secondo le nuove previsioni – nel 2009 si attesterà allo 0,1%, «vicino alla stagnazione», contro la precedente previsione dell’1,5%. Nel 2010 è prevista una leggera ripresa allo 0,9%. L’Ue-27 crescerà dello 0,2% nel 2009 e dell’1,1% nel 2011.
DISOCCUPAZIONE – Il tasso di disoccupazione nell’Eurozona è destinato a salire di oltre l’1% nel 2010 prevede ancora la Commissione Europa. A causa della recessione – sostiene l’organismo – il tasso di disoccupazione salirà dal 7,6% di quest’anno all’8,4% nel 2009, per poi arrivare all’8,7% nel 2010.
ALMUNIA – «Abbiamo bisogno di un’azione coordinata a livello europeo per sostenere l’economia in modo simile a ciò che abbiamo fatto per il settore finanziario». è questo il commento del Commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia alle previsioni d’autunno della commissione europea. Per il Commissario europeo per gli Affari economici il differenziale tra gli spread dei titoli degli Stati membri della zona euro «è motivo di grande preoccupazione» e «necessita di un’azione adeguata». Il Commissario ha però aggiunto: «Non penso mai all’Emu (Unione monetaria Europea, ndr) in termini di divisione».