La polizia interviene per evacuare gli hotel. Commandos d’elite indiani nel centro ebraico. Liberi Angelica Bucalossi e il compagno Fulvio Tesoro, una bimba di 6 mesi e la madre. Due terroristi uccisi
La splendida architettura coloniale del Taj Hotel, uno dei più lussuosi dell’India, inaugurato nel 1903. L’hotel dispone di 565 stanze, di cui 46 suite
Uno sconosciuto si affaccia dall’hotel Oberoi |
IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI – L’intervento è stato deciso a due giorni dagli attentati di un gruppo di guerriglieri fondamentalisti islamici che hanno gettato il Paese, e il mondo intero, nell’angoscia e nel terrore. Contemporaneamente un commandos di truppe specieli indiane ha fatto irruzione nel centro ebraico dove alcuni ebrei sono tenuti in ostaggio dai guerriglieri. Dall’hotel Trident- Oberoi gli ospiti ben vestiti e in alcuni casi con le loro valigie in mano sono usciti e subito presi in carico dai poliziotti e scortati in autobus e automobili. Tra loro come ha confermato la Farnesina, vi sono anche la bimba di sei mesi e la madre italiana, moglie di Emanuelle Lattanzi cuoco dell’ hotel. Insieme a loro sono stati liberati anche altri tre connazionali. Un medico del consolato è stato chiamato appositamente per dare assistenza alla piccola, figlia di Lattanzi, che stremato ed emozionato, dopo oltre 36 ore di angoscia, ha detto in collegamento con «Unomattina» che la sua bambina «sta bene». Mamma e neonata, insieme ad altri tre italiani sono usciti con un gruppo di 93 ostaggi, molti dei quali stranieri. In un secondo momento circa venti persone sono state liberate, quasi tutti occidentali e membri degli equipaggi della Lufthansa e dell’Air France. In tutto gli ostaggi liberati sono 148.
GLI ALTRI ITALIANI – Tutti e sette gli ostaggi italiani, di alcuni dei quali ancora non si conoscono le generalità, sono adesso al sicuro. Due di questi sono Angelica Bucalossi e il suo compagno Fulvio Tesoro. A confermare la notizia è la sorella dell’albergatrice fiorentina, Beatrice, che è stata avvertita dalla Farnesina. «Non sono riuscita ancora a parlare con Angelica – ha detto – ma dal ministero mi hanno dato questa splendida notizia». Tra i liberati c’è anche Arnaldo Sbarretti, direttore dell’hotel Galles di Milano, che si trova ora al sicuro a casa del console italiano a Mumbai. Altri due nostri connazionali, invece, sarebbero ancora dentro l’hotel sequestrato dai terroristi. Secondo ambienti vicino alla famiglia, si tratta di Patrizio Amore e Carmela Zappalà, genitori di un ispettore della Polizia di Stato. Al momento dell’attacco terroristico, la coppia – che non alloggiava nell’hotel, ma vi si era recata per cenare al ristorante – ha trovato rifugio in uno sgabuzzino. Da allora si trovano senza luce, acqua e cibo.
LA STAZIONE – Intanto dopo l’evacuazione, iniziata intorno alle 5 ora italiana, due televisioni indiane hanno riferito che si è sentito l’eco di spari all’esterno della principale stazione ferroviaria di Mumbai, uno dei luoghi attaccati dai terroristi mercoledì. La Chattrapati Shivaji Terminus, un tempo nota come Victoria Terminus Station, è una delle più trafficate stazioni ferroviarie del Paese, con migliaia di passeggeri al giorno. Ma la polizia ha smentito la notizia. Invece la polizia ritiene che almeno due terroristi siano nascosti ancora nell’hotel Oberoi/Trident. «Uno di loro», ha spiegato un alto comandante dell’esercito, «si muove tra due piani: abbiamo sentito la voce di una donna e di un uomo e così è possibile che questo terrorista abbia preso con sè due o più ostaggi».
LE VITTIME – Difficile fare un bilancio delle vittime Quello ufficiale è salito a 130 e conta oltre 300 feriti. Lo ha confermato il capo della polizia indiana, il quale però ha anche aggiunto che all’interno del Taj Mahal, dove si è ripreso a sparare, rimane ancora asserragliato un terrorista ferito. Nelle stanze del Taj Mahal, nei corridoi e nella hall sono stati ritrovati circa 50 corpi di cui sette riconducibili a terroristi. Lo ha riferito una testa di cuoio dei marines indiani in una conferenza stampa. L’uomo, parlando in tv con il volto coperto, ha detto che i terroristi hanno aperto il fuoco indiscriminatamente. Infine, sarebbero nove i terroristi arrestati dalle autorità indiane di Mumbai. A riferirlo è la Cnn.
Antonio Di Lorenzo |
TESTE DI CUOIO NEL CENTRO EBRAICO – Tra i luoghi sotto attacco rimane ancora il centro ebraico, situato nella Nariman House, un complesso residenziale e di uffici: è uno dei numerosi obiettivi attaccati mercoledì sera dai terroristi islamici pesantemente armati. Commandos d’elite indiani, calandosi dall’alto con gli elicotteri, lo hanno assaltato nel tentativo di liberare almeno una decina di israeliani tenuti in ostaggio. E almeno quattro corpi sono stati ritrovati all’interno. Lo riporta il sito web del quotidiano Haaretz. Non si sa se i corpi siano di cittadini israeliani. I media indiano riferiscono che una decina di ostaggi che si trovavano nel centro ebraico sono stati liberati dalle forze di sicurezza, ma non si conoscono le loro identità. Stamattina le teste di cuoio indiane hanno lanciato un assalto a Chabad House, dove sono ancora asserragliati i terroristi. Le forze speciali indiane si sono calate dagli elicotteri sul tetto dell’edificio di cinque piani, e l’operazione è ancora in corso. Nella notte si sono udite tre esplosioni.
GLI OBIETTIVI DEGLI ASSALTI – Intanto si cominciano a chiarire meglio i contorni dell’ attacco terroristico che ha seminato sangue e paura. A compierlo 25 terroristi giovanissimi, definitisi Mujaiddin del Deccan, alcuni dei quali arrivati dal mare con gommoni partiti da una nave-base.I siti colpiti dagli attacchi terroristici simultanei nella città indiana sono stati almeno dieci. Esplosioni ci sono state all’hotel Taj Mahal, all’hotel Oberoi e alla Nariman House. Gli attentati hanno preso di mira i due alberghi più lussuosi della città e i locali frequentati dai turisti. Vi sono state anche sparatorie vicino ad alcuni edifici dell’area di Colaba-Nariman Point, dove si trovano gli alberghi e altri luoghi frequentati dai turisti, tra cui molti italiani, come il pub Leopold’s. Esplosioni e spari sono stati avvertiti anche a Mazgaon, la stazione di scambio della metropolitana e nell’area di Crawford market. Il premier indiano Manmohan Singh ha puntato il dito contro gruppi militanti che vivono in Paesi vicini all’India, in un’allusione al Pakistan, facendo temere nuove tensioni tra i due Paesi. La polizia ha detto che almeno sette guerriglieri sono stati uccisi e nove sospetti sono stati portati in carcere. Tra i poliziotti si contano 12 vittime, tra cui il capo della squadra anti-terrorismo di Mumbai. Per quanto riguarda gli stranieri, oltre all’italiano, sono rimasti vittime degli attentati un cittadino britannico, un giapponese, un tedesco, due australiani e un canadese.
PASSAPORTI DELLA MAURITANIA – I terroristi autori dell’attacco concertato ai principali alberghi di Mumbai erano in possesso di carte di credito e documenti d’identità mauritani. Lo riferisce la televisione indiana Ndtv citando fonti dei commando indiani che, dall’alba di questa mattina, stanno portando avanti le operazioni di evacuazione degli ostaggi. Negli zainetti dei terroristi sono state trovate, inoltre, riviste, frutta secca e dollari.