D’Alema: «Sostituire Veltroni? Se lo ritenessi necessario lo direi prima di tutto a lui». «Ma i problemi del Pd vanno affrontati». E sull’associazione Red: «Non è una corrente»
Massimo D’Alema |
«AFFRONTARE I PROBLEMI» – D’Alema è convinto che nel centrosinistra ci siano dei problemi ma non pensa che sia venuto il momento di una resa dei conti. Piuttosto, ha detto, «penso che è ora di affrontare i problemi seri, non esorcizzandoli dando la colpa a oscuri complotti che è una risposta semplicistica». «Il problema non è su Veltroni che deve continuare il suo mandato e nessuno deve insinuarlo – ribadisce l’ex vicepremier – ma la necessità di affrontare i nodi reali a cominciare dalla discussione su quale partito costruire, quali regole, come governare i conflitti in periferia». E per farlo «c’è la conferenza programmatica e mi sembra ragionevole rispettare il calendario».
«RED NON E’ UNA CORRENTE» – D’Alema sa bene che la sua area politica viene considerata particolarmente ostile nei confronti di Veltroni. E che l’associazione Red di cui lui stesso è il principale riferimento viene considerata una sorta di gruppo di fronda all’interno del Partito democratico. Ma è una semplificazione che non condivide: «Red è un’associazione culturale – ha puntualizzato – ed è buffo pensare che sia l’attività di una corrente. Domani alla giornata sulle riforme ci sono Andreotti e Bonino e faccio fatica a pensare a loro come a dalemiani. Purtroppo in un dibattito politico così inquinato e avvelenato è difficile far capire come stanno le cose». E lo stesso dicasi per Italianieuropei, la fondazione che D’Alema presiede con Giuliano Amato: «Red affianca la Fondazione in un’attività di ricerca e dibattito, che raccoglie alcune migliaia di iscritti in tutta Italia, che normalmente non sono dirigenti del Pd nè iscritti e questo rende ancora più buffa l’immagine della corrente».