Nel pomeriggio riunione della Commissione europea sulla carne alla diossina. Il ministero della Salute: «Intensifichiamo i controlli». L’Aduc: «Bene attendere l’esito delle analisi»
MINISTRO DEL WELFARE: «RISCHIO MINIMO» – «C’è massima attenzione da parte degli uffici centrali e periferici ma il rischio è molto modesto» ha precisato il direttore della sicurezza alimentare del ministero del Welfare, Silvio Borrello, che ha sintetizzato così la situazione a una prima valutazione dei controlli partiti da domenica sulla carne di maiale irlandese contaminata alla diossina. «Abbiamo avuto la segnalazione di alcune partite di maiale irlandese arrivate in Italia – ha detto – ma stiamo verificando i dati con quelli dei nostri uffici e nel pomeriggio potremo avere qualcosa di certo». Invita alla prodenza, nel frattempo, dall’associazione dei consumatori dell’ Aduc: «Meglio astenersi dal consumo fino a quando il ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle analisi effettuate». Parere diverso quello di Agostino Macrì, direttore di medicina veterinaria presso l’Istituto superiore di Sanità, secondo il quale nel nostro paese non esiste nessun rischio.
RIUNIONE NEL POMERIGGIO, 100MILA CAPI A RISCHIO – La Commissione europea ha convocato per il pomeriggio una riunione con le autorità sanitarie degli Stati membri colpiti dalla carne di maiale irlandese contaminata da diossina, alla quale parteciperà anche l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Intanto si ipotizza che potrebbe essere stato un olio contenente della diossina nel mangime per maiali a causare la contaminazione della carne rilevata in dieci allevamenti irlandesi e che potrebbe portare all’abbattimento di 100.000 animali: lo ha reso noto il responsabile dei servizi veterinari irlandesi, Paddy Rogan.
12 I PAESI COINVOLTI DELLA UE – Sono 12 gli Stati membri dell’Unione europea colpiti dallo scandalo della carne di maiale irlandese contaminata dalla diossina, tra cui l’Italia. Lo ha reso noto la Commissione europea a Bruxelles. Gli altri Stati membri sono Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Cipro. Fuori dall’Unione europea gli interessati sono 9 stati e cioè, Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud. Questi paesi dovranno bloccare le importazioni e fare accurati controlli per accertare la presenza di diossina. Lo ha annunciato il commissario alla salute Ue, Androulla Vassiliou, spiegando che l’Italia è tra i dodici paesi Ue coinvolti nell’allarme. L’Italia, ha spiegato una portavoce, da settembre, ha importato prodotti di maiale e derivati da Dublino per circa 1400 tonnellate, quantità comunque modesta rispetto a quella di paesi come la Gran Bretagna, la nazione maggiormente coinvolta nell’allarme.
CODACONS: CONTROLLI SU COTECHINO E ZAMPONE – Il Codacons chiede di avviare subito i controlli in tutta Italia su zampone e cotechino: «Chiediamo ai Nas – ha detto il presidente Codacons, Carlo Rienzi – di effettuare controlli a campione nei negozi di tutto il paese su confezioni di zampone e cotechino, sulla base del principio di precauzione».
CINA E GIAPPONE – Intanto cominciano ad essere presi in campo internazionale i primi provvedimenti contro la sospetta contaminazione. La Cina e il Giappone hanno infatti annunciato di aver sospeso le importazioni di carne di maiale e derivati dall’Irlanda e ha anche annunciato maggiori controlli su altri cibi europei importati. «In accordo al trattato di cooperazioni Cina-Irlanda – ha affermato l’Ispettorato cinese alla Qualità dei prodotti – abbiamo temporaneamente bloccato le importazioni dirette e indirette dall’Irlanda di prodotti legati alla carne di maiale». Il blocco sarà effettuato sulle carni importante dopo il primo settembre.