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I Bush dicono no agli Obama: «Niente trasloco anticipato»

Barack voleva trasferirsi nella casa degli ospiti prima per permettere alle figlie di iniziare la nuova scuola, la portavoce della first lady uscente: la casa è già impegnata

 

 

La “Blair House”
MILANO – Volevano trasferirsi a Washington prima del 15 gennaio, nella “Blair House”, così da dare alle piccole Malia e Sasha la possibilità iniziare il trimestre post natalizio nella loro nuova scuola. Ma non c’è stato nulla da fare: Barack Obama e la moglie Michelle hanno dovuto fare i conti con il secco no di Geroge W. e Laura Bush. La “Blair House”, la dependance, casa degli ospiti ufficiale della Casa Bianca, è già impegnata. Gli Obama dovranno trovarsi un letto altrove per quindici giorni; oppure le Obamine entreranno in ritardo nella loro prestigiosa scuola, la Sidwell Friends.

LE CAUSE DEL RIFIUTO – Sembra infatti che i primi di gennaio la casa sia già prenotata e non ci sia modo di disdire gli eventi previsti. Sally McDonough, portavoce della first lady Laura Bush, ha fatto sapere che «la Blair House è disponibile per il presidente eletto e la sua famiglia a partire dal 15 gennaio, come previsto dal rito dell’insediamento presidenziale». Nonostante l’imprevisto, Obama ha dichiarato attraverso i suoi collaboratori che la Casa Bianca si è sempre dimostrata molto disponibile nei suoi confronti, agevolando in tutti i modi il trasferimento della famiglia. Il Washington Post in realtà ha voluto approfondire la questione: non risultano visite ufficiali di stranieri nelle prime due settimane di gennaio, al più qualche festa d’addio organizzata da vari funzionari dell’amministrazione. Un dispetto? O semplicemente un freno all’irruenza del nuovo che avanza?

PIù GRANDE DELLA CASA BIANCA – La “Blair House” sorge al 1651 di Pansylvania Avenue, proprio di fronte alla Casa Bianca. Da Pennsylvania Avenue sembra piccola ma si tratta di quattro ville riunite: ha 119 stanze, più della Casa Bianca. Per la precisione, 14 stanze da letto per gli ospiti, 8 per il personale, 35 bagni, 4 sale da pranzo, cucine e lavanderie a gogo, una palestra, una serra e una sala parrucchieri con tutto il necessario per rendere confortevole il soggiorno. Vi ha alloggiato anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante le sue visite ufficiali negli Stati Uniti.

 

I Bush dicono no agli Obama: «Niente trasloco anticipato»ultima modifica: 2008-12-14T12:37:39+01:00da
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