Sono 850 le vittime palestinesi di 16 giorni di offensiva israeliana. Razzi lanciati dalla Striscia hanno colpito Beersheva provocando danni materiali ma non vittime
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GAZA – Esplosioni e fiamme hanno illuminato il cielo sopra Gaza durante la notte, mentre numerosi carri armati si sono avvicinati alla Striscia, a segnalare l’allargamento delle operazioni militari. Le forze armate israeliane hanno annunciato di avere bombardato 60 obiettivi durante la notte fra sabato e domenica, mentre secondo fonti mediche il bilancio delle vittime è di quattro palestinesi uccisi, forse si tratta di bambini. L’aviazione – ha detto un portavoce militare – ha colpito tra l’altro tunnel usati per il contrabbando di armi e una moschea nel sud della Striscia di Gaza, trasformata in deposito di armi e luogo di addestramento.
DIECI ATTACCHI AEREI – La fonte ha parlato anche di dieci attacchi aerei contro gruppi armati palestinesi e segnalato una serie di scontri tra miliziani e fanteria israeliana. Non ha riferito di perdite tra i soldati di Tsahal. Secondo fonti mediche quattro palestinesi sono stati uccisi e una decine feriti nella notte in tutta la Striscia di Gaza. Non è stato specificato se si tratti di miliziani o civili. Sempre nella notte tre razzi sono stati lanciati dalla Striscia contro il territorio israeliano. Hanno colpito Beersheva provocando danni materiali ma non vittime. Secondo le testimonianze di medici palestinesi, gli israeliani hanno lanciato bombe al fosforo contro numerose abitazioni a Khouza, nel sud. Una donna è stata uccisa e almeno cento persone sono state ferite, per lo più ustionate o intossicate. Il portavoce dell’esercito israeliano ha categoricamente smentito l’uso di armi al fosforo bianco. Anche ad est e a nord della Striscia sono in corso violenti combattimenti, dichiarano fonti di Hamas, in particolare ad Ajlin e Zeitoun. Secondo i medici sabato sono state uccise almeno 30 persone, poche delle quali erano militanti di Hamas. Sono 850 le vittime palestinesi di 16 giorni di offensiva israeliana.
VICINI AGLI OBIETTIVI – «Israele si avvicina agli obiettivi che si è prefissato» nella operazione ‘Piombo fusò contro Hamas a Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Ehud Olmert, aprendo la consueta riunione del consiglio dei ministri. «Non possiamo lascirci sfuggire all’ultimo momento quanto è stato finora conseguito con grandi sforzi», ha aggiunto il primo ministro. «Nessun Paese al mondo, anche quelli che ci fanno la predica, avrebbero mostrato un autocontrollo maggiore» ha osservato Olmert. «Siamo stati costretti ad intraprendere una operazione con una decisione che era inevitabile – ha proseguito – in aiuto dei figli e dei nostri cittadini che si trovavano in una situazione insopportabile» per i continui lanci di razzi palestinesi da Gaza. «Sapevamo fin dall’inizio che non sarebbe stato semplice e che quanto viene considerato normale altrove è a malapena accettabile per Israele»: un riferimento alla necessità di impedire che le sue città siano continuamente attaccate con razzi e mortai. Olmert ha anche ribadito che per quanto concerne la sicurezza dei propri cittadini Israele non accetterà di farsi dettare limitazioni dal mondo esterno: un evidente riferimento alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un immediato cessate il fuoco a Gaza.