Il campione brasiliano: «ho scelto con il cuore». Il Milan aveva trovato l’accordo con il club inglese per una cifra di poco inferiore ai 130 milioni di euro
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I SOLDI NON SONO TUTTO – «Siamo tutti quanti felici» ha detto Silvio Berlusconi a Sky Sport 24 ricordando che, come con Shevchenko, non si poteva negargli l’opportunità. «Ma non ha voluto nemmeno che si perfezionasse l’offerta del Manchester e ha detto di no anche senza conoscere l’offerta che sarebbe stata credo molto elevata. E quindi resta con noi e noi non possiamo che essere felici perchè i soldi sono importanti ma ci sono delle cose che sono più importanti dei soldi». Ha tirato anche lei un sospiro di sollievo? «Come tutti i tifosi rossoneri, non solo in Italia ma nel mondo perchè il Milan è stato subissato di messaggi da tutto il mondo dai tifosi rossoneri che naturalmente inneggiavano a Kakà e volevano che restasse». Presidente, quanto si deve aver paura di questo sceicco? «Fin quando il petrolio entra con i suoi soldi che scorrono da terra nei vari mercati, porta scompiglio evidentemente. Però credo che questo episodio abbia dimostrato che non ci sono soltanto i soldi e credo che possa essere veramente qualcosa di cui tutti dobbiamo essere contenti». Ma il Milan aveva accettato l’offerta del Manchester City? «No il Milan aveva detto a Kakà di riflettere su questa offerta: come con Shevchenko, avevamo detto di non voler vietare a qualcuno di mettere da parte un patrimonio ingente magari il doppio di quello che il Milan poteva arrivare a dare, anche perchè è chiaro che noi non avremmo potuto fare una contro offerta in aumento, perchè altrimenti avremmo dovuto farla a tutti i giocatori della rosa e questo non sarebbe stato assolutamente logico e compatibile con i nostri bilanci. Kakà non ha neppure aspettato che l’offerta fosse formalizzata. Da tifoso devo dire che sono molto felice».
«HO SCELTO CON IL CUORE» – Tutti i messaggi che mi arrivavano dicevano di scegliere con il cuore e penso che alla fine questa scelta è stata così. Non è assolutamente economica». Così Kakà ha commentato a Milan Channel la sua decisione di non cedere alle lusinghe del Manchester City e restare al Milan. «Ci sono state delle notizie, delle voci, tante speculazioni, che in questi giorni fanno fatto anche una brutta idea di mio papà. Non è così, io non ho mai litigato con mio papà. Le mie decisioni sono sempre in famiglia, mia moglie è stata bravissima, mi ha aiutato, mi ha sempre sostenuto in tutte le mie decisioni. La mia famiglia è stata bravissima e in nessun momento mi ha spinto ad andare da una parte o dall’altra. Alla fine ha contato la mia storia, dove sono legato e dove è in realtà il mio cuore».
Kakà ha sottolineato che «sono uscite poi anche delle dichiarazioni secondo cui tutte le volte che vengono delle offerte è perchè voglio rinnovare il contratto. Questo non è vero. Tutte le volte che sono arrivate delle squadre a propormi qualcosa è sempre stato il Milan ad accontentarmi. Di questo io devo ringraziare tutti quelli che lavorano nel Milan». E ha citato Galliani, Silvio Berlusconi che «sono delle persone straordinarie» e Leonardo «che è più di un amico, una persona che è sempre vicina». «In questo momento non voglio assolutamente cambiare niente, voglio solo star tranquillo» ha aggiunto il campione brasiliano, che ha ricordato di essere un «credente», che in questi giorni ha «pregato molto» e da Dio gli è venuta un’indicazione. Ha parlato della gara di sabato sera contro la Fiorentina, giocata in un clima da addio mentre i tifosi gli facevano sentire tutto il loro affetto: «È stata una serata molto emozionante, indimenticabile». Ma anche tutta la squadra gli è stata vicina. «I compagni sono stati bravissimi, mi hanno sostenuto, mi hanno veramente emozionato». Kakà ha comunque escluso di essersi sentito, anche solo per poco un giocatore del Manchester City, anche se ha ammesso che lo stesso Milan era rimasto «stupito» dell’offerta inglese.
LA FESTA – E i tifosi milanisti che si trovavano sotto l’abitazione di Kakà quando è arrivata la notizia che il brasiliano non avrebbe lasciato il Milan hanno reagito con esultanza e cori da stadio. Il tam-tam attraverso i cellulari aveva restituito l’entusiasmo ai circa 50 sostenitori rimasti, che erano ormai rassegnati, e che invece hanno ricominciato a cantare con ancora più entusiasmo. A quel punto Kakà si è affacciato a una delle finestre del suo appartamento, ha fatto gesti di esultanza, ha applaudito e poi lanciato una sua maglietta ai tifosi. Lacrime, abbracci, cori e un fortunato è riuscito a prendere al volo la maglietta lanciata dalla finestra dal fantasista rossonero, che questa volta si è affacciato esultante. Accanto a lui anche la moglie Caroline con i pugni alzati e contenta, nonostante un pomeriggio passato cercando di calmare il figlio di otto mesi spaventato dal frastuono. Il volume, per la disperazione degli abitanti della via, è arrivato a livelli da stadio, e piano piano sono arrivati oltre 300 tifosi. Dietro lo striscione della Curva Sud hanno cantato cori di ringraziamento per Kakà e contro lo sceicco. «Se non scendi non ce ne andiamo», cantavano verso le finestre per la gioia del brasiliano, ma non degli altri condomini, a dire il vero un po’ arrabbiati.
LA DELUSIONE DEL CITY – Alla gioia dei tifosi rossoneri faceva da contrasto la delusione della dirigenza del Manchester City. «Interrotta la trattativa per Kakà»: così il sito internet del Manchester City annunciava la chiusura dell’affare che avrebbe potuto portare l’attaccante del Milan in Inghilterra. «Dopo un incontro a Milano – si legge ancor oggi sul sito ufficiale – il club si è reso conto che è improbabile che le due parti riescano a raggiungere un terreno comune per un accordo. Le discussioni hanno raggiunto soltanto una fase preliminare e in nessun momento il calciatore è stato coinvolto».