LA MORTE DELLA DONNA IN COMA DA 17 ANNI. L’incarico conferito all’anatomopatologo Moreschi. Papà Beppino in viaggio verso il Friuli: «Sto un po’ meglio»
Beppino Englaro ha in mano un mazzo di 17 rose per la figlia Eluana nel 17/o anniversario dell’incidente, in un’immagine d’archivio del 18 gennaio 2009 |
ATTESO L’ARRIVO DEGLI ENGLARO – Sulla casa di cura «La Quiete» da martedì mattina è piombato il silenzio: le forze dell’ordine hanno transennato la strada davanti all’ingresso della casa di riposo, dove è atteso l’arrivo di Beppino Englaro, il padre della donna che da 17 anni era in stato vegetativo a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 1992 e probabilmente anche quello della madre di Eluana, Saturnia, detta “Sati”, gravemente malata. Raggiunto al telefono, Beppino ha pronunciato pochissime parole. «Sto un po’ meglio, grazie» ha detto, ma non ha voluto aggiungere altro. D’accordo con il pm, gli Englaro vedranno la loro figlia prima degli esami autoptici. Dinanzi all’ingresso della casa di cura – fino a lunedì affollato di manifestanti a sostegno della battaglia della famiglia Englaro o, sul fronte opposto, facenti parte dei comitati “pro-vita” – restano solo candele accese, cartelli e palloncini bianchi in memoria di Eluana. Beppino Englaro, che non era al capezzale della figlia al momento del decesso, arriverà a Udine da Lecco e in Friuli avrà la scorta. Da Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto un pensiero a Eluana. «È un momento di dolore e turbamento nazionale» ha detto il capo dello Stato.
«NESSUN FUNERALE. ELUANA CREMATA» – Quanto ai funerali della donna deceduta dopo un calvario lungo 17 anni, la curatrice speciale della Englaro, Franca Alessio, fa sapere che non ci sarà alcun funerale per Eluana ma solo una benedizione al cimitero di Paluzza, in provincia di Udine, dove la donna verrà sepolta accanto al nonno Giobatta. La curatrice ha spiegato che la volontà di papà Beppino è quella di far cremare la figlia e, prima della sepoltura nel cimitero del paese di cui è originario, di farla benedire. Una funzione molto semplice in forma privatissima solo con i parenti e gli amici più cari.
L’ESAME AUTOPTICO – Tornando all’autopsia, l’incarico è stato conferito all’anatomopatologo Carlo Moreschi. Lo specialista è stato il consulente della procura che nei giorni scorsi ha seguito l’attuazione del protocollo per l’interruzione della nutrizione di Eluana; sempre su incarico del pm Biancardi ha verificato la corrispondenza fra quanto avveniva nella casa di riposo friulana e quanto previsto dal decreto della Corte di appello di Milano che autorizzava la sospensione di alimentazione e idratazione.
«VERGOGNOSO CHE QUALCUNO GETTI OMBRE» – Replicando alle affermazioni di chi ha sostenuto che ci sia stata una qualche irregolarità proprio nell’applicazione del protocollo, la curatrice speciale di Eluana Franca Alessio, ha apostrofato come «vergognoso» il tentativo di «gettare ombra su questa drammatica vicenda».
«NON SONO PENTITA» – E all’indomani del decesso della Englaro, parla Ines Domenicali, presidente de «La Quiete». «Non sono assolutamente pentita di aver accolto Eluana perché penso di aver dato una risposta civile al dramma della famiglia Englaro» ha detto la Domenicali. Quanto agli esposti presentati in Procura da diverse associazioni cattoliche, la dirigente della clinica udinese ha solo detto «che la giustizia farà il suo corso. Saranno le indagini – ha concluso – a chiarire tutto».