I passeggeri costretti a raggiungere lo scalo a piedi. In 200 occupano gli uffici della compagnia, poi fermano il traffico verso lo scalo. Dopo un’ora interviene la celere
ROMA – Torna lentamente alla normalità la situazione lungo l’autostrada Roma-Fiumicino, bloccata a quasi un chilometro dallo scalo da un gruppo di circa 200 cassintegrati e precari di Alitalia. A determinare lo scioglimento del blocco, durato un’ora circa, è stato l’intervento di un drappello della celere. Gli agenti si sono spostati verso il nucleo degli occupanti: non ci sono stati momenti di tensione, tranne qualche spintone. I manifestanti, tenendo le mani alzate e scandendo slogan del tipo “Vergogna, vergogna”, si stanno ora di nuovo incamminando verso l’area tecnica dell’Alitalia. Lentamente la lunga coda di veicoli rimasti bloccati in autostrada sta avanzando verso il terminal. I dipendenti Alitalia hanno manifestato contro «i grandi ritardi della compagnia nel fornire le liste dei cassintegrati all’Inps e al fondo sociale di sostegno» e hanno optato per il blocco dell’autostrada dopo aver occupato per oltre due ore, in mattinata, gli uffici dell’amministrazione della compagnia nella palazzina RPU. Decine di passeggeri sono stati costretti a raggiungere a piedi lo scalo. Il blocco in autostrada ha creato disagi ai passeggeri di auto e pullman, costringendoli a incolonnarsi in una lunga fila. Di conseguenza, per non perdere il volo, molti passeggeri hanno deciso di scendere da veicoli e taxi ed incamminarsi verso l’aeroporto che dista circa un chilometro.
BATTIBECCO TRA MANIFESTANTI E PASSEGGERI – Momenti di tensione e qualche battibecco tra i passeggeri nelle auto dirette a Fiumicino, pesantemente spazientiti dal disagio subito, con alcuni dei manifestanti. Altri passeggeri, invece, hanno espresso solidarietà ai cassintegrati. Prima dell’intervento della celere, i manifestanti avevano comunque deciso di aprire un varco parziale lungo l’autostrada per permettere ai veicoli incolonnati di raggiungere lo scalo. I cassintegrati chiedono un incontro urgente con i responsabili dell’amministrazione del personale di Alitalia per «avere chiarimenti e tempi certi sull’erogazione della cassa integrazione fino ad ora non pervenuta».
«GRAVI RITARDI» – «Ci sono grandi ritardi di Alitalia nel fornire le liste dei cassintegrati all’Inps e al fondo speciale di sostegno – spiega Cesare Albanese dell’Sdl – circostanza che sta provocando la mancata erogazione della cassa integrazione da dicembre». D’altro canto i precari chiedono certezze sul futuro e lamentano la mancata concessione da parte di Alitalia dei documenti necessari per poter avere gli assegni di disoccupazione.
«SENZA STIPENDIO DA TRE MESI» – «Non percepiamo un euro da 3 mesi – aggiunge un cassintegrato – pretendiamo di avere i soldi sul nostro conto corrente, è un nostro diritto. Oltre ad essere stati licenziati, adesso non ci pagano neppure. Il balletto delle responsabilità fra la nuova Alitalia, commissario e Inps non ci interessa: è una questione burocratica, la risolvano. E non la rimandino di settimana in settimana. Vogliamo chiedere oggi ai quando prenderemo i soldi, altrimenti da qui non ce ne andiamo».