Cosa faranno da grandi?
La Gialappa’s (Foto Carino) |
Il tempo passa per tutti e noi siamo qui a chiederci cosa vorranno fare i Gialappi da grandi. Non passeranno tutta la vita a fare il verso al Grande fratello, la smetteranno di essere un alibi per tutti gli intelligentoni che dicono di non guardare i reality, ammetteranno infine che non è proprio comodo essere collocati a metà strada fra Ale & Franz e Chiambretti!
Potremmo, per una volta, dare soddisfazione al Mago Forest e sostenere con lui che gli interpreti di Mai dire Grande fratello Show (Italia 1, martedì, ore 22.10) sono braccia rubate all’agricoltura o cervelli sottratti alla sperimentazione. Troppo facile. Il vero problema della trasmissione sono gli investimenti: per dire, se ci fossero ancora Luciana Littizzetto e Antonio Albanese o Aldo, Giovanni e Giacomo e Claudio Bisio sarebbe tutta un’altra cosa, per ascolti e divertimento.
Invece i Gialappi sono costretti a giocare sempre di rimessa, a invitare gli ex «gieffini » Nicola Molinari, «Medioman », cioè Francesco Gajardelli e Fedro Francioni (GF3), a contare sulla fisicità di Enrique Babontin e Andrea Ceccon, a sperare che Lola Ponce si sciolga. Sono una via di mezzo: per metà spettacolo (Corrado Nuzzo e Maria Di Biase alle prese con Salvate il soldato Jimmy, Andrea Di Marco nelle vesti di Povia «il nuovo De Andrè», Fabrizio Casalino in arte Mirko, le schede di Walter Fontana, che raccontano del famoso metodo Brainstop del professor Mario Cemento, per imparare a far regredire la mente e la personalità, Natalino Balasso reincarnato nei personaggi di celebri quadri) e per metà laboratorio, tentativo, non si sa mai. Compresi i Gialappi, nei titoli di coda abbiamo contato ben dodici autori: ci sono più autori che protagonisti; evidentemente qualcosa non funziona, così si procede solo per accumulo. Forse la rete dovrebbe credere di più nei Gialappi, sfilarli da una sequenza di pura difesa, lanciarli all’attacco. Nei limiti del possibile.
Aldo Grasso