Il premier: il provvedimento sarà approvato venerdì dal consiglio dei ministri. Berlusconi: riduciamo le pastoie e la burocrazia, ma tutto sarà in linea con i piani regolatori esistenti
Silvio Berlusconi durante la passeggiata nel centro di Roma (Ansa) |
MILANO – Silvio Berlusconi ne è convinto: «Se riparte l’edilizia, riparte tutta l’economia». E per questo ha deciso che una delle mosse per dare nuova carica ad un sistema economico ingessato dalla crisi internazionale deve necessariamente passare per maggiori liberalizzazioni nel campo delle nuove costruzioni. Di qui la scelta di varare un piano ad hoc. L’idea del premier ha subito fatto scattare più di un campanello di allarme tra chi considera l’allenatmento dei vincoli burocratici ipotizzato dal Cavaliere come una sorta di via libera alla deturpazione del paesaggio. Ma è stato lo stesso Berlusconi, nel corso di una pausa di shopping per le vie del centro di Roma, a parlare con i cronisti spiegando che il provvedimento sarà esaminato venerdì dal consiglio dei ministri, che questo avrà«effetti straordinari» ma che non ci saranno abusi.
«BASTA PASTOIE E BUROCRAZIA» – «Saranno le singole Regioni – ha spiegato il presidente del Consiglio – che dovranno valutarle il piano: serve per smuovere l’economia e in particolare l’edilizia da sempre ferma e impastoiata da mille burocratismi». E a chi gli chiedeva se non si corre il rischio di allargare troppo le maglie delle concessioni aprendo la strada a possibili abusi Berlusconi ha risposto che questo non succederà, «perchè tutto quello che si farà sarà in aderenza e in continuazione di case esistenti, quindi nelle zone che sono previste dal piano regolatore e con una vidimazione sotto responsabilità dei progettisti». Insomma, ha proseguito il premier, «significa soltanto dare a chi ha una casa, e nel frattempo ha ampliato la famiglia perchè i figli si sono sposati e hanno dei nipotini, la possibilità di aggiungere una stanza, due stanze, dei bagni, con i servizi annessi alla villa esistente». Il premier, stando ai lanci di tutte le agenzie di stampa, dice proprio così, «villa», ma evidentemente la cosa riguarderà tutti i proprietari di qualunque tipo di immobile. La prima Regione ad andare incontro al progetto del Cavaliere sarà il Veneto che martedì discuterà la possibilità per i proprietari di ampliare sino al 20% la cubatura dell’immobile o di ricostruire le abitazioni realizzate prima del 1989, ingrandendole e dotandole di criteri di ecosostenibilità