WASHINGTON – A due anni dalla morte, la ex-modella di Playboy Anna Nicole Smith continua ad essere al centro di due diverse battaglie giudiziarie centrate sulla eredità di un petroliere miliardario e sulle prescrizioni di medicinali da lei ottenute usando prestanome. Il suo ex-compagno Howard Stern e due medici sono stati incriminati per avere fornito alla modella oppiacei ed altre sostanze medicinali, con ricette illegali, “senza che vi fosse necessità dal punto di vista medico”. La donna morì a 39 anni in Florida, nel febbraio 2007, proprio per una overdose accidentale di medicinali.
Sarebbe stato il suo compagno Stern, che era anche il suo avvocato, a fare più volte da prestanome per i medicinali “ad alto rischio di dipendenza” L’Attorney Generale della California Jerry Brown ha detto oggi in una conferenza stampa che Anna Nicole Smith “aveva una conosciuta dipendenza” a queste sostanze e la fornitura dei medicinali da parte dei tre “era stata fatta con cognizione di causa e con tragiche conseguenze”. La polizia ha arrestato Stern e i due medici Sandeep Kapoor e Khristine Eroshevich, accusando i dottori di “avere violato il loro codice di etica professionale”.
La morte della modella fu seguita da una accesa battaglia giudiziaria per accertare la paternità della figlia Danielynn, rivendicata inizialmente da Stern ma poi attribuita, dopo un test DNA, al fotografo Larry Birkhead. La modella era stata impegnata per anni in una battaglia legale per ottenere una parte della eredità dell’ex-marito Howard Marshall, sposato quando la modella aveva 26 anni e il miliardario 89 anni.
L’uomo era morto nel giro di un anno. Un giudice aveva attribuito alla modella 88,5 milioni di dollari ma i familiari del petroliere avevano combattuto strenuamente la decisione. Adesso la nuora del miliardario si è rivolta alla Corte Suprema per impedire che, mentre i tribunali decidono se gli eredi della modella abbiano diritto agli 88,5 milioni di dollari, la somma sia versata alla piccola Dannielynn.