VERONA – Tutto ha un prezzo, anche il romanticismo alla Giulietta e Romeo. La novità che farà sospirare i fidanzati di mezzo mondo è che da oggi a Verona, città dell’amore, è possibile sposarsi nella casa dell’eroina resa immortale da Shakespeare. Il rovescio della medaglia – in un’epoca di crisi – è che per farlo bisognerà sborsare 600 euro, se si è veronesi, 100 in più per le coppie residenti fuori Comune. Le nozze sul balcone di Giulietta sono aperte anche agli stranieri, che però avranno la tariffa più alta: 800 euro per i cittadini dell’Unione europea, fino ad arrivare a 1000 euro per gli extracomunitari. Soldi, precisa l’assessore comunale alle relazioni con i cittadini, Daniele Polato, che in realtà serviranno a pagare gli straordinari al personale municipale necessario per lo svolgimento del rito. Il progetto “Sposami a Verona” è stato lanciato dalla giunta comunale con una delibera che estende i luoghi e i giorni (anche festivi) per la celebrazione dei matrimoni a sale e palazzi prestigiosi della città: fra questi appunto, il cortile della casa di Giulietta con il celebre balcone.
“I prezzi più alti per i non veronesi non sono certo una differenziazione ‘etnica’ – spiega il sindaco Flavio Tosi – ma dipendono dal fatto che per loro l’amministrazione comunale deve sostenere maggiori spese”. La volontà della giunta scaligerà è di far diventare Verona “capitale dei matrimoni” come Las Vegas, che già da anni propone ‘pacchetti’ turistici completi, nozze comprese. Ma il vento della crisi sembra soffiare anche sulla Casa di Giulietta. Le tariffe chieste per dirsi ‘si” nel luogo simbolo dell’amore sembrano disincentivare più di un turista. “Mi sembra troppo, soprattutto in un momento come questo”, dicono Lorenzo e Giulia, lui friulano e lei siciliana, nel cortile della casa dei Capuleti, in via Cappello, affollato da centinaia di turisti come ogni giorno dell’anno. “Intanto sono contraria al matrimonio – premette Francesca, bolognese avvinghiata al suo compagno – ma se dovessi scegliere un luogo per le nozze mi piacerebbe venire qui”.
Il fidanzato Andrea, veronese, è particolarmente legato a questo luogo reso famoso nel mondo dall’opera del drammaturgo inglese: “Certo 600 euro sono una bella cifra – riflette -, ma piuttosto che spenderli in Comune o in chiesa li destinerei volentieri a questo posto visitato da tanti innamorati”. In controtendenza una comitiva di giovani giapponesi: Nobutaka, mano nella mano con una ragazza zeppa di piercing, si informa: “Mille euro quanti dollari sono? Meno di 1300? Non mi sembra molto, in Giappone tutto è caro, sposarsi costa tantissimo. E questo sarebbe il posto ideale per coronare un sogno d’amore”. Dal Sol Levante a Oltremanica. Paul arriva dall’Inghilterra con un gruppo di amici: “Bello, molto bello. Ma non bisogna dimenticare la crisi e poi questa è la creazione di Shakespeare: almeno uno sconto a noi inglesi potrebbero farlo!”. Daniela, bresciana, ha scelto la Casa di Giulietta per festeggiare la laurea in Scienze sociali: “Certo che mi piacerebbe tornare qui per il matrimonio. Però pagare 600 euro mi sembra troppo caro, anche se non è che da altre parti si spenda meno”.
Michele Galvan
Finalmente Verona inizia a capitalizzare seriamente il proprio patrimonio architettonico , artistico e culturale. Verona possiede un potenziale enorme per attrarre, gestire e fornire tutto il necessario ai visitatori di questa Città. Ha la fortuna di esser stata , passatemi il termine, “sponsorizzata da Shakespeare in tutto il mondo. Il territorio è favoloso ed è arricchito da perle quali il balcone di Giulietta. In questa location inoltre esiste la possibilità di trascorrere la “prima notte” in un Hotel Verona con camera che si affaccia nel cortile della famosa Casa di Giulietta, ammirare al risveglio il romantico balcone dalla finestra della propria camera
Penso sia giusta la differenziazione dei prezzi e non ha nulla a che fare con etnie o razzismi vari…