Mauro RossI, segretario nazionale della Filt Cgil. «La Cai disattende gli accordi di Palazzo Chigi. A rischio il reddito di altre mille famiglie»
Mauro Rossi, segretario nazionale Filt Cgil (dal web) |
MILANO – «Incomprensibili iniziative unilaterali dell’azienda, violazioni degli accordi di Palazzo Chigi, problemi denunciati da mesi e non risolti portano inevitabilmente alla crisi e all’apertura della vertenza». A denunciarlo, al termine di un incontro con la dirigenza di Alitalia, in merito alle questioni aperte in ogni area dell’azienda, il segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi, spiegando che «dalle tematiche relative ad organici e alle assunzioni, alle situazioni critiche nelle manutenzioni e nell’handling fino a quelle che riguardano piloti ed assistenti di volo, ciascuno dovrà assumersi presto le proprie responsabilità». Torna a farsi teso il rapporto tra i sindacati e la nuova Alitalia. «Non è servito a molto confrontarsi con il nuovo vertice di Cai che ha preferito continuare con una serie di iniziative unilaterali…»
Cioè?
«L’ultima in ordine cronologico è una lettera di trasferimento di tecnici di linea di base a Roma che sono stati trasferiti, in maniera coatta, a Torino, Venezia, Bari e in diverse città italiane. L’azienda pretende che queste persone si trasferiscano armi e bagagli da un giorno all’altro. Addirittura ci sono tecnici di linea in cassa integrazione in quelle città e potrebbero essere assunti loro e non trasferiti tecnici da Roma. Si tratta di 20/30 tecnici che a regime diventeranno tra 50/100. Inoltre l’azienda sta dando all’esterno lavorazioni di manutenzione che erano sempre state fatte in Alitalia e ora, invece, sono date in appalto in Israele oppure a Malta, o alla Singapore Airlines. Questo fa sì che non si possano richiamare al lavoro i cassaintegrati: in violazione degli accordi di Palazzo Chigi».
Ci sono problemi anche sulle buste paga?
«Esatto. Gli accordi prevedevano anche delle garanzie sulle retribuzioni. Infatti era stato concordato un taglio del 7 % sulle buste paga del personale navigante. Adesso nelle buste paga vediamo tagli del 20%, peraltro con diciture non definite dagli accordi. Non si capisce come vengono fatte queste buste paga. Stiamo assistiamo a dei veri e propri disastri. Ci sono anche altri problemi: ad esempio, hanno deciso di esternalizzare attività su scali esterni a Roma, l’organizzazione del lavoro risulta spesso stravolta di giorno in giorno e non vengono applicati gli accordi sui requisiti per essere assunti. Infine, è stato disatteso l’accordo un accordo importante. Quello che prevedeva che le due aziende Ams (Roma) e Atitec (Napoli) che fanno manutenzione agli aeromobili di medio raggio (Md80 ed A320) e ai motori, fossero acquisite da una nuova compagine azionaria di cui Cai doveva possedere il 20% (il restante 80% suddiviso tra Finmeccanica e Fintec). Niente di tutto questo è avvenuto e i contratti che Cai ha prorogato, subentrando ad Alitalia, scadono ad aprile. Quelle aziende adesso rischiano la chiusura e quindi potrebbero esserci anche problemi di ordine pubblico».
Cosa significa problemi di ordine pubblico?
«Significa che ci sono più di 1.000 famiglie che perdono il reddito».
E allora ora che succede?
«Nel giro di poche ore, noi organizzazioni sindacali, in modo unitario, ci apprestiamo a formalizzare le procedure previste in questi casi. Si avvicina il primo sciopero confederale nei confronti di Cai».
Dopo Pasqua?
«Ritengo di sì, manca proprio il tempo per farlo prima».
Nino Luca