E su Corea del Nord e Iran «Bisogna reagire compatti, non tollereremo minacce». Obama a Praga: coesione per la pace, dialogo con la Russia. «Arsenali in sicurezza entro quattro anni»
Barack Obama durante il suo discorso sul disarmo nucleare a Praga (Ap) |
MILANO – «La protesta pacifica getta le basi per un impero. Ed è più potente di qualsiasi altra arma». Barack Obama ha aperto così, ricordando la primavera di Praga e l’evoluzione della Repubblica Ceca, passata dall’essere un Paese soggiogato all’ideologia comunista a nazione assurta al rango di leader europeo, il suo discorso a margine del vertice Stati Uniti-Ue, pronunciato all’aperto, davanti a circa 30 mila persone radunate nella piazza Hradcani, dinanzi al castello della città. Le sfide del momento, ha detto il presidente americano, richiedono coesione: non possiamo permetterci di essere divisi, come è avvenuto per troppo tempo. Anche perché, ha sottolineato, la «guerra fredda» ha tenuto per mezzo secolo il mondo con il fiato sospeso. «Adesso – ha commentato – è giunta l’ora di voltare pagina».
RISCHIO NUCLEARE – Obama ha poi spiegato che servono «nuove relazioni con la Russia per prospettiva comune». «Una di queste – ha puntualizzato – è il futuro delle armi nucleari nel 21esimo secol. L’esistenza di migliaia di armi nucleari è l’eredità più pericolosa della guerra fredda. Intere generazioni hanno vissuto con la consapevolezza che il mondo potesse essere distrutto in pochi istanti. Città come Praga avrebbero potuto cessare di esistere in un attimo. La guerra fredda è finita, ma le armi ci sono ancora. Il rischio di attacchi nucleari, anzi, è aumentato: più Paesi si sono dotati di armi atomiche, c’è il mercato nero, i terroristi sono orientati a comprare e rubare armi nucleari. Ci sono ancora nazioni e popoli che violano leggi contro la proliferazione. E si potrebbe arrivare al punto in cui non ci si potrà più difendere da loro»
«LIBERI DALLA PAURA» – «Dobbiamo agire per vivere liberi dalla paura nel 21esimo secolo – ha esortato il capo della Casa Bianca -. Gli Stati Uniti sanno di avere una responsabilità nel guidare questo processo. Lo faremo e chiederemo agli altri di fare altrettanto. Guideremo il mondo verso una pace senza armi nucleari. Fino a che queste armi ci saranno, gli Usa manterranno un prorpio arsenale necessario per garantire la difesa di tutti gli alleati. Ma con la Russia negozieremo un nuovo trattato di riduzione delle armi già a partire quest’anno».
Obama – di spalle al centro – acclamato dalla folla (Afp) |
«ROAD MAP», NORD COREA E IRAN – Obama ha poi sintetizzato la «road map» per il nuovo scenario senza testate atomiche: «I Paesi che hanno armi nucleari dovranno lavorare per lo smantellamento; quelli che non le hanno non le dovranno acquisire. E tutti potranno usare l’energia nucleare per scopi pacifici. Possiamo pensare di creare una banca internazionale per il nucleare a scopi pacifici. E tutti i paesi che faranno test saranno tenuti sotto controllo». Ma, ha aggiunto, «non dobbiamo farci illusioni: alcuni Paesi violeranno le regole e dobbiamo essere pronti a reagire. Proprio stamattina abbiamo visto che la Corea del Nord ha violato le regole ancora una volta. Questa provocazione comporta la necessità di una reazione. E’ il momento di una risposta forte. La Corea del Nord deve sapere che il rispetto non arriverà mai attraverso la minaccia nucleare: quindi tutti dobbiamo fare pressione perché cambi tendenza». Obama ha poi citato il caso dell’Iran, che a sua volta potrebbe finire con l’utilizzare il nuclerare per scopi non pacifici. Per questo, ha detto, ha un senso continuare lavorare per lo scudo anti-missili che vede le nazioni del centro-Europa, tra cui proprio la Repubblica Ceca, in prima linea per la dislocazione degli apparati difensivi. Sta ora a Teheran, ha detto Obama, fare una scelta su come vorrà sviluppare il proprio programma nucleare.
IN SICUREZZA ENTRO QUATTRO ANNI – Al Qaeda, ha infine ricordato il presidente americano, «ha detto più che vuole la bomba e che non avrà remore nell’utilizzarla. Dobbiamo impedire che ne venga in possesso». A questo proposito Obama si è preso l’impegno di mettere in sicurezza tutto il materiale nucleare presente negli arsenali ereditati dalla guerra fredda in un tempo massimo di quattro anni.
Alessandro Sala