LE STORIE – Messi in salvo 6 ragazzi, intrappolati tra le macerie della casa dello studente. San Gregorio, piccola di 2 anni sopravvive protetta dalla madre. A Fossa muore bimba russa, salva la gemellina
L’AQUILA – Si continua a scavare tra le macerie a L’Aquila e nei paesi limitrofi, zona colpita nella notte da un violento terremoto, nella speranza di trovare quante più persone possibile ancora in vita. Come è avvenuto nel caso di Francesca e Matteo, due ragazzi, rispettivamente di 21 e 22 anni, estratti vivi dalle macerie, a venti ore dal sisma. O come è accaduto alla Casa dello Studente, collassata in seguito al sisma, dove sei ragazzi sono stati estratti vivi dalle macerie e messi in salvo, a quasi sedici ore dal terremoto. Almeno uno studente è morto. Il 22enne Matteo era rimasto intrappolato tra le macerie di un edificio in via Sant’Andrea, a L’Aquila. I soccorritori ora sono al lavoro per liberare anche un’altra giovane, già individuata. È stato il ragazzo a informare che vicino a lui si sentivano i lamenti di un’altra persona. La ragazza, di nome Marta, è rimasta incastrata sotto i resti dei solai dell’abitazione, una palazzina di 4 piani, ripiegatasi su se stessa. I medici hanno già provveduto a stabilizzare la giovane, ma i tecnici del soccorso alpino e speleologico stanno ancora lavorando per poterla estrarre, perché un peso – forse una grossa tavola – le impedisce di muoversi.
LE VITTIME – Tra le vittime del drammatico terremoto in Abruzzo c’è invece una mamma, morta abbracciando i due figli. I tre sono stati ritrovati, abbracciati, nel letto di casa dai soccorritori e probabilmente sono morti colpiti dalle macerie. La mamma e i due bimbi abitavano in un palazzo di quattro piani in via Campo di Fossa, una traversa di via XX Settembre, che si è letteralmente sgretolato su se stesso. Via XX Settembre è la più colpita.
MUORE MA SALVA LA FIGLIA – Dalle macerie di un’abitazione crollata in località San Gregorio (L’Aquila) è stata estratta viva una bambina di due anni mentre la mamma è morta nel tentativo di fare scudo con il proprio corpo alla piccola, lo riferiscono fonti dei vigili del fuoco.
I vigili del fuoco hanno immediatamente organizzato il trasferimento della bambina in elicottero verso il primo ospedale disponibile. Alcuni tecnici dei pompieri si stanno recando in questa ore all’Aquila per effettuare una serie di verifiche di stabilità agli edifici.
BIMBA RUSSA MORTA, SALVA LA GEMELLINA – A Fossa, piccolo centro a pochi chilometri da L’Aquila, si registrano finora quattro morti, una bambina di appena 3 anni e tre anziani. Il sindaco Luigi Calvisi ha spiegato che la «piccola morta era russa ed era venuta ad abitare con la famiglia da appena un mese; la sorella gemella si è salvata, è in buone condizioni, e la mamma è ferita».
BAMBINI SOFFOCATI DAI CALCINACCI – Non ce l’hanno fatta invece quattro bambini soffocati dai calcinacci e dalla polvere. «Ho tentato insieme con i rianimatori di salvarli: uno di 12/13 anni, altri di quattro-cinque anni ma non c’è stato nulla da fare perché sono arrivati in ospedale praticamente soffocati». Non riesce a darsi pace il dirigente medico del reparto di neonatologia dell’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese, Bernardino Persichetti, ospedale danneggiato al 90%. Il medico, in prima linea insieme con numerosi colleghi nel prestare assistenza soprattutto ai più piccoli, sottolinea che si tratta di una «tragedia indicibile». «C’è l’intervento massimo da parte di tutti – spiega – ma non c’è un piano coordinato e preordinato. Tutto è lasciato alla buona volontà ed allo spirito di solidarietà che comunque sono massimi». Persichetti, come altri in questi momenti, è convinto che il numero delle vittime ed in particolare dei bambini, sia destinato purtroppo ad aumentare.