Probabile l’ipotesi del tentativo di rapina finito male. L’imprenditore Francesco Ambrosio ucciso con la moglie. La Procura: gli assassini forse tre e stranieri
Francesco Ambrosio (Ansa) |
NAPOLI – Un duplice delitto scuote la città di Napoli: i corpi senza vita di Francesco Ambrosio, 77 anni, e della moglie Giovanna Sacco, 74, sono stati ritrovati dal figlio in una villa in ristrutturazione, in via Discesa Gaiola, a Posillipo.
UCCISI A COLPI DI BASTONE – Secondo l’esame dei cadaveri, sembra che sui corpi non vi siano segni di proiettili o di coltellate. Un crimine efferato: è così che la polizia definisce il duplice omicidio verificatosi a Napoli. Le vittime, Francesco Ambrosio e la moglie, sono stati ritrovati con il cranio sfondato, molto probabilmente sono stati colpiti con un bastone. Ritrovata anche una finestra rotta e disordine in casa, molti gli oggetti rovistati.
IPOTESI RAPINA, MA SONO APERTA ANCHE ALTRE PISTE – La scoperta dei cadaveri è stata fatta poco prima delle ore 8 da uno dei figli della coppia. Ambrosio e la moglie erano già morti. La villa, in parte in ristrutturazione, era tutta a soqquadro. Questo particolare fa ritenere agli investigatori che i coniugi Ambrosio siano rimasti vittime di una tentata rapina, ma non sono escluse altre piste. La discesa Gaiola, uno dei luoghi più incantevoli di Napoli dal quale si gode lo scenario del golfo, è stata completamente isolata dagli agenti dell’Ufficio di prevenzione
generale della questura e del commissariato di Posillipo per consetire agli investigatori di lavorare in tutta tranquillità. Sono al lavoro anche i vigili del fuoco alla villa degli Ambrosio. Gli scalatori dei pompieri effettueranno dei rilievi sul terreno roccioso a picco sul mare antistante la villa dove sono stati uccisi i coniugi Ambrosio. Il loro compito sarà di trovare eventuali tracce di rapinatori che potrebbero avere avuto accesso alla villa dal mare. Alla residenza degli Ambrosio si accede infatti sia dal cancello al numero 36 di Discesa Gaiola, sia da un accesso privato via mare della villa stessa. I due accessi non erano sorvegliati.
IPOTESI – Secondo gli inquirenti della Procura di Napoli gli assassini potrebbero essere tre. Prende quindi corpo l’ipotesi della rapina degenerata nel massacro. È probabile che i malviventi abbiano anche bivaccato nella villa dell’orrore prima di andare via. Non è da escludere che la banda fosse composta da persone straniere.
VOCI – Sono comunque tante le voci che rimbalzano in discesa Gaiola a Napoli. Gli stessi residenti della zona hanno idee diverse. «Non crediamo all’ipotesi di rapina – dicono i signori Fiscella – questa è una zona tranquilla, non si sono mai registrati episodi del genere». «Qui ci conosciamo tutti – gli fanno eco altre persone che non vogliono rivelare la propria identità – è una strada quasi privata, dove ci si arriva unicamente per raggiungere le case oppure, in estate, il mare». Di parere opposto, invece, Nando Ribecco, vicino di casa dei coniugi Ambrosio, che parla di un disagio già denunciato diverse volte dagli abitanti della zona.
Gli abitanti di via Discesa Gaiola, la zona dove viveva Francesco Ambrosio con la famiglia, reagiscono alla notizia dell’efferato omicidio riaffermando il proprio disagio per le condizioni di sicurezza della strada: «Insieme con Ambrosio abbiamo combattuto più volte inutilmente una battaglia per una maggiore sicurezza di questa strada che di notte è assediata da drogati e sbandati». Così Nando Ribecco, vicino di casa dei coniugi Ambrosio, racconta il disagio già denunciato diverse volte dagli abitanti della zona. «Avevamo chiesto più volte una video-sorveglianza – spiega Ribecco – perché di sera la discesa Gaiola non è sicura. Anch’io ho subito una rapina quando non eravamo in casa». Intorno alla villa di Ambrosio e alle altre ville confinanti non ci sono telecamere e secondo quanto riportato dai vicini gli Ambrosio non avevano cani da guardia.
SCOSSO ANCHE EX SINDACO LEZZI – Molto scosso anche Pietro Lezzi, ex sindaco di Napoli, che abita proprio nella zona della Gaiola. la notizia dell’efferato omicidio di Ambrosio e della consorte è un colpo che Evidentemente sotto shock per l’accaduto – in zona si conoscono tutti – preferisce non rilasciare dichiarazioni.
CONDANNATO IN PRIMO GRADO A NOVE ANNI DI RECLUSIONE – Ambrosio era l’ex proprietario dell’Italgrani, azienda leader negli anni ’80 nel settore cerealicolo, ed era stato coinvolto in un crac da circa 1000 miliardi per il quale lo scorso anno era stato condannato a 9 anni di reclusione in primo grado. Secondo quanto si è appreso, non si esclude che il duplice omicidio sia l’esito di un furto.