Ina Caterina Remhof e il compagno erano in una zona paludosa a 10 km dalla città. La polizia: «Stanno bene», i tre figli della donna rientrano in germania venerdì
AOSTA – Sono stati trovati in un bosco alla periferia di Aosta, vivi, Ina Caterina Remhof e Sascha Schmidt, i due tedeschi che domenica hanno abbandonato i tre figli della ragazza in una pizzeria. Erano in una zona paludosa a 10 km da Aosta, tra Brissogne e Pollein, e stavano vagando nella boscaglia. Li ha intercettati una pattuglia di polizia e li ha portati in Questura. «Sono provati dalla permanenza all’aria aperta ma stanno bene – anticipa il vicequestore Lorenzo Mesiano -, ora stiamo espletando le formalità e poi saranno interrogati». Si temeva per la loro vita, dato che nella borsa della ragazza la polizia aveva trovato un taccuino con espliciti riferimenti a propositi suicidi.
DENUNCIA A PIEDE LIBERO – I due sono in Questura in attesa che arrivi un interprete. Nei loro confronti non sarà emesso alcun provvedimento restrittivo: saranno identificati, fotosegnalati e gli verrà notificata la denuncia a piede libero per «abbandono di minori», con relativa nomina di un avvocato. La polizia aspetta inoltre una spiegazione sulla loro fuga da allegare alla denuncia. Poi potranno lasciare la Questura. Nessun provvedimento sarà preso nei confronti di Sascha Schmidt, ricercato in Germania per non essere rientrato in carcere dopo un permesso premio: il mandato di cattura a suo carico ha solo valore a livello nazionale e non è stato esteso ad altri Paesi.
Una foto di Ina Caterina Remhof diffusa dalla polizia (Ansa)
TESTIMONE-CHIAVE – È stata la segnalazione di una donna a mettere gli inquirenti sulla pista giusta: mercoledì la testimone aveva detto alla polizia di averli visti intorno alle 18.30 del giorno prima: si erano rifugiati dentro un motocarro Ape verde parcheggiato sulla strada comunale tra Saint-Christophe e Quart, dove probabilmente hanno trascorso la notte. La zona è stata a lungo sorvolata dall’elicottero della polizia, ma senza esito. La stessa testimone ha poi riferito di aver trovato altre tracce del loro passaggio, tra cui un giaciglio in un capanno e numerosi mozziconi di sigaretta. Le ricerche si sono quindi concentrate nei paesi della cintura est di Aosta fino al ritrovamento, avvenuto giovedì intorno alle 15.30.
SETACCIATA LA DORA – Le ricerche della coppia sono andate avanti ininterrottamente. Mercoledì sera le speciali unità cinofile avevano fiutato una pista vicino al ristorante dove sono stati visti l’ultima volta, che portava verso la Dora Baltea. La Protezione civile e le forze dell’ordine hanno continuato a setacciare le ricerche sulle rive del torrente e sotto la tangenziale di Aosta, anche con l’ausilio di un elicottero. Due le segnalazioni arrivate in Questura, poi risultate infondate: una sul treno Verona-Monaco e una sulle colline sopra Aosta. Alla donna è stata revocata la custodia dei figli per «comportamento irresponsabile», mentre l’uomo era in permesso premio e non avrebbe potuto lasciare la Germania.
AMORE IN CARCERE – Il quotidiano tedesco Bild ha pubblicato nuovi dettagli sul passato della coppia in fuga. Sascha Schmidt è scappato in Italia insieme alla compagna dopo aver ottenuto un permesso dal carcere. La Remhof aveva sposato sette anni fa il padre dei suoi figli, Sven, 30 anni, condannato a giugno del 2007 a due anni di carcere per aver provocato la morte della terza figlia, di sette mesi, scuotendola violentemente. Prima della reclusione Sven aveva messo di nuovo incinta la moglie, che ha poi partorito Tim. Caterina andava a trovare il marito in prigione, ma durante le frequenti visite si è innamorata di un altro detenuto, Sascha, condannato per furto con scasso. Durante un permesso di uscita dal carcere, Sascha è partito con Caterina e i bambini per l’Italia. Da Finnentrop, in Westfalia, il padre di Caterina aveva lanciato un appello alla figlia: «Ti prego, torna a casa, i tuoi figli hanno bisogno di te».
I BAMBINI IN GERMANIA – Jonas, Sandra e Tim, i tre bambini, torneranno in Germania venerdì. Ospitati in una struttura di accoglienza, i piccoli di 4 e 6 anni e otto mesi sono in buone condizioni fisiche, mangiano e dormono senza problemi e hanno dimostrato un buon spirito di adattamento. Uno psicologo li segue con la collaborazione di un mediatore, mentre sono attesi ad Aosta i rappresentanti dei servizi sociali tedeschi, che li prenderanno in carico per il rientro in patria. I piccoli potrebbero essere affidati alla nonna materna, rintracciata nei giorni scorsi.