PREVISTA IL 23 GIUGNO. Il sindaco: non dà voce a tutte le idee. L’Arcigay: venga con noi e vedrà che si sbaglia
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Il Gay Pride 2008 (Ansa) |
Il Campidoglio non darà il proprio patrocinio al Gay Pride perché si tratta di una manifestazione «di tendenza». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, questa mattina a margine della presentazione della biblioteca itinerante Bibliobus. «Non daremo il patrocinio al Gay Pride – ha detto Alemanno – così come non l’abbiamo dato l’anno scorso perchè lo consideriamo una manifestazione di tendenza. Ci sono molte richieste specifiche – ha spiegato – che possono essere condivise o non condivise. Faremo il possibile – ha continuato – perché si svolga in maniera tranquilla con tutto il supporto dei servizi comunali come per tutte le manifestazioni. Il patrocinio va dato quando non si tratta di manifestazioni di tendenza ma che danno voce a tutte le idee e i punti di vista e nel caso del Gay Pride non è così».
L’OPPOSIZIONE – Duro il Pd comunale all’annuncio di Alemanno. Il consigliere comunale Paolo Masini dice: «In tutte le grandi Capitali europee il Gay Pride rappresenta un’occasione per l’affermazione dei diritti di tutti e per questo viene sostenuto dalle istituzioni che vedono nella manifestazione una straordinaria opportunità di promozione della città». Il sindaco, continua, «ancora una volta ha perso l’occasione di guardare al futuro, rifugiandosi in affermazioni e in idee nostalgiche Così come per la sfilata dei legionari di qualche giorno fa, Alemanno descrive una Roma che esiste solo nella sua testa, perché la nostra città è sempre stata plurale. Come possiamo affrontare le innovazioni che questo momento storico richiede con un sindaco che non conosce o che non ha il coraggio di affrontare la realtà?». E Massimiliano Valeriani (Pd) aggiunge: «Strana la logica di Alemanno: concede il logo del Comune alle iniziative organizzate da Casa Pound, che fa proselitismo dell’ideologia fascista, mentre non vuole dare il patrocinio al Gay Pride, manifestazione pacifica che si batte contro le discriminazioni di tipo sessuale. Insomma, patenti istituzionali ai fascisti, chiusure agli omosessuali».
ARCIGAY – Interviene poi l’Arcigay con il presidente Fabrizio Marrazzo: «Invitiamo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a prendere parte alla manifestazione del Gay Pride. Così facendo, si renderebbe conto che non si tratta di una manifestazione di parte, ma sui diritti e le libertà di tutti. Vedrebbe di persona delle istanze della comunità lesbica, gay, trans e delle persone che partecipano al corteo, al di fuori di ogni colore politico. Crediamo che la conoscenza di questo evento può far capire che determinate tematiche sono patrimonio di tutti, in particolare nel 2009, anno in cui si celebrano i 40 anni del movimento lesbico, gay e trans».