Anche il Cile, dopo la Colombia. Due gare rinviate dalla federazione sudamericana. Un giocatore del Guadalajara sputa in faccia a un cileno: «Siamo lebbrosi? Allora prendi anche tu la febbre suina»
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Un tifoso cileno allo stadio durante la partita con i messicani del Chivas Guadalajara (Epa) |
SANTIAGO DEL CILE – «Ci trattate da lebbrosi? Allora prendete anche voi la febbre suina!», ha detto il difensore messicano Hector Reynoso del Chivas Guadalajara tossendo e sputando in faccia all’89’ all’attaccante cileno Sebastian Penco durante il ritorno degli ottavi di finale della Coppa Libertadores (la Champions League dell’America Latina) giocato a Viña del Mar. Il suo gesto ha spinto la Federcalcio del Cile a rifiutare di ospitare le partite con altre squadre messicane, per il timore che i giocatori possano essere contagiati con l’influenza A/H1N1. Dopo la Colombia, anche il Cile quindi mette in quarantena le squadre del Messico ma anche altre federazioni sudamericane stanno valutando se mandare le loro squadre a giocare in Messico, e sarebbero orientate a non accettare nemmeno il campo neutro.
RINVIO GARE – Il Conmebol, l’Uefa sudamericana, ha rinviato di una settimana le partite che le squadre messicane San Luis de Potosì e Chivas Guadalajara avrebbero dovuto giocare giovedì prossimo contro gli uruguayani del Nacional e i brasiliani del San Paolo.
SCUSE – Dopo la partita Reynoso si è scusato, ma ha anche detto di non accettare «che la gente ci chiami lebbrosi». In Cile la vigilia della partita era già stata ad alta tensione: i giocatori messicani erano arrivati a Viña del Mar con le mascherine sul volto.
ciao, sul blog redazione parliamo della febbre suina…e quiondi anche del tuo post!
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