Giallo sul decesso del primogenito del presidente della Fia. Il cadavere del 39enne Alexander trovato nel suo elegante appartamento nel quartiere di Notting Hill
Max Mosley (LaPresse) |
LONDRA – Il 39enne Alexander Mosley, primogenito del presidente della Fia Max Mosley, è stato trovato morto nel suo appartamento di Notting Hill, a Londra. Secondo le prime indiscrezioni, il decesso sarebbe stato provocato da un overdose di sostanze stupefacenti. Un portavoce della Metropolitan Police, chiamata nel pomeriggio di martedì da un parente presente nell’appartamento del giovane Mosley, ha ufficializzato la notizia della morte.
LE CONDOGLIANZE DELLA FIA – La Federazione Internazionale dell’Automobile, in una nota, ha espresso le condoglianze alla famiglia Mosley, chiedendo ai mezzi di informazione di «rispettarne la privacy in questo momento difficile». Al momento, invece, non si registra nessun commento da parte della famiglia. Un funzionario di polizia ha confermato ad Associated Press, a condizione dell’anonimato, che gli inquirenti stanno indagando su una presunta morte per overdose.
SCANDALO – Il grave lutto colpisce Max Mosley a poco più di un anno dal polverone sollevato dal video di un’orgia nazista, che aveva come protagonisti il presidente della Fia e cinque prostitute. I giornali inglesi scrissero che una delle cinque ragazze con Mosley era la moglie di un agente dell’MI5, l’agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito. Max Mosley ha vinto la sua causa contro il domenicale britannico News of the world che nel marzo scorso pubblicò il filmato dell’orgia: il giudice con una decisione che non ha precedenti, ha stabilito che la privacy dell’uomo è stata violata senza motivo perché la notizia «non aveva un interesse pubblico». Al presidente della Federazione Internazionale di Automobilismo è stato riconosciuto un risarcimento di 76mila euro (60mila sterline).