Alitalia punta su fiumicino. Matteoli: «Nessuno penalizzato». La Bresso: «L’ultimo imbroglio». E Formigoni: «Basta monopolio, il 50% dei voli Roma-Milano vada ad altri»
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MILANO – Governatori in rivolta dopo la decisione di Alitalia di declassare Malpensa e scegliere Roma come hub puntando su Fiumicino. Pensare che con la scelta di Roma come principale base operativa dell’Alitalia, «si voglia penalizzare Malpensa» è una «sciocchezza», assicura il ministro Altero Matteoli. Ma le sue parole non bastano a placare gli animi di governatori e sindaci. «Si è consumato l’ultimo atto di un vero e proprio imbroglio» sbotta la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. «L’esito – sostiene la Bresso – era già scritto, fin dall’inizio, come molti hanno sempre detto. Molti, ma non l’allora opposizione di destra che sulla battaglia per Malpensa costruì, poco più di un anno fa, gran parte della campagna elettorale che l’ha portata al Governo». «Ora – conclude la presidente del Piemonte – la Cai ha scelto di abbandonare quell’hub: l’esatto contrario di quanto sbandierato dalla destra, al di là di ogni considerazione sul futuro dell’aeroporto».
LA QUESTIONE DEL MONOPOLIO – Sulla questione torna anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, chiedendo che il 50% dei voli sulla tratta Milano-Roma vengano messi ora a disposizione di un’altra compagnia. «La posizione di Colaninno non è una grande novità, così come che l’Alitalia abbia deciso di puntare su Fiumicino. Lo sapevamo già. Però l’annuncio ufficiale di ieri costringe, come dire, a gettare la maschera e non voglio trovare un termine molto duro». «Non siamo soliti piangerci addosso – spiega il governatore – però vuol dire che Alitalia riconosce ufficialmente di essere una compagnia a servizio di metà del Paese. Quella da Roma in giù o quella comunque intorno a Roma». Per questo, avverte Formigoni, «intorno a Milano e alla Lombardia ci dobbiamo arrangiare noi. Lo faremo, ma Alitalia si tolga dalla testa di poter continuare ad esercitare il monopolio. Se loro utilizzano i proventi della Milano-Roma come li utilizzano, per costruire poi le rotte internazionali da Fiumicino, noi chiederemo che il 50% della Milano-Roma sia messo a disposizione di un’altra azienda di voli, che indicheremo noi e che utilizzerà i proventi per garantire rotte internazionali e intercontinentali da Linate e da Malpensa».
«IL FALLIMENTO DELLA LEGA» – Per Sergio Cofferati, sindaco di Bologna e capolista Pd alle Europee nella circoscrizione Nord-Ovest, «La scelta Cai-Alitalia di rendere Fiumicino hub principale della compagnia, smaschera il fallimento delle promesse elettorale della Lega e della destra». E «preoccupazione» viene espressa dall’Udc lombarda, che denuncia la «ghigliottina dell’Alitalia e dei suoi giganteschi conti in rosso».
I DATI DEL’ENAC – A dar ragione alla scelta di Alitalia di puntare su Fiumicino ci sono d’altra parte i dati raccolti dall’Enac e presentati giovedì a Palazzo Madama. Secondo il rapporto, lo scal0 romano è l’unico tra quelli di medie o grandi dimensioni, che nel 2008 ha registrato una crescita: il numero di voli, tra arrivi e decolli (pari a 340.971) è aumentato del 3,9% rispetto all’anno precedente e il traffico di passeggeri (34.815.230) è cresciuto del 7,2% rispetto all’anno precedente. A Malpensa sono stati effettuati nel 2008 212.841 movimenti (-19,3% rispetto al 2007) e hanno transitato 19.014.186 passeggeri (-19,8%). A Linate i movimenti sono stati 96.823 (-3,6%) e i passeggeri transitati 9.264.561 (-6,7%).
«ORA LASCIATECI INVESTIRE» – Nella polemica su Fiumicino e Malpensa entra in gioco anche Easyjet, con François Bacchetta, general manager del gruppo per il Sud Europa, che esorta le istituzioni a liberare gli slot non utilizzati da Alitalia a favore di vettori come il suo che vogliono investire. «Alitalia – scrive in una nota Bacchetta – ha finalmente fatto la sua scelta, noi abbiamo fatto la nostra tre anni fa quando abbiamo deciso di fare di Milano la nostra prima base dell’Europa continentale. Abbiamo mantenuto le promesse – continua – investendo 600 milioni di euro e basando 15 aerei a Malpensa. Siamo attualmente la prima compagnia dell’aeroporto e continueremo a crescere. Presto baseremo altri due aeromobili e stiamo assumendo altri 70 assistenti di volo italiani in vista della stagione estiva. La nostra promessa di investire e creare posti di lavoro a Linate e Fiumicino – conclude – rimane valida. Il fatto che così tanti slot in questi aeroporti rimangano inutilizzati, non fa altro che danneggiare l’economia italiana ogni giorno e esortiamo chi ha il potere di prendere delle decisioni ad assicurare alle compagnie che vogliono investire di poter utilizzare questi slot il più presto possibile».
LUFTHANSA A MALPENSA – Lufthansa dal canto suo mostra soddisfazione per il lancio della compagnia Lufthansa Italia, basata su Malpensa. «Abbiamo il progetto di far partire voli intercontinentali da Malpensa, ovviamente se tutto ciò avrà un concreto senso economico, ovvero un numero sufficiente di passeggeri» ha detto la portavoce di Lufthansa Italia, Amelie Lorenz, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it dopo il declassamento dello scalo varesino da parte di Alitalia. «Per il momento un piano concreto non c’è ancora – ha detto – ma la volontà esiste. Abbiamo iniziato un mese e mezzo fa con le destinazioni europee e le tre in Italia, quindi prima dobbiamo verificare il ritorno economico di quest’operazione». Per questo non è ancora possibile fissare una data precisa per l’ampliamento dell’offerta.