La polizia ha diffuso un disegno che ricostruisce il volto del piccolo. Albuquerque, New Mexico: trovato il cadavere di un bambino tra i tre e i cinque anni
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La ricostruzione del volto del bambino trovato sepolto in un parco giochi ad Albuquerque, New Mexico |
WASHINGTON – Lo hanno sepolto, in gran fretta, sotto la sabbia di un parco di Albuquerque, New Mexico, tra altalene e scivoli. Un luogo di divertimento e non di morte. Una mamma che aveva portato il figlio a giocare ha scorto una scarpetta ed ha chiamato la polizia. Non c’è voluto molto per estrarre il cadavere di un bambino: età tra i 3 e i 5 anni, ispanico o nativo-americano. Indossava dei pantaloncini scuri e una maglietta rossa con una jeep disegnata sul davanti.
«SEPOLTO» – Non conoscendo il suo nome lo hanno soprannominato Baby Angel (o Baby Joe) ed hanno diffuso un disegno che ne ricostruisce il volto. Dal giorno del ritrovamento – venerdì scorso – la polizia ha battuto la zona sperando di trovare qualche elemento per identificarlo. Gli investigatori, non essendo arrivate denunce di scomparse, sospettano che il bimbo possa essere stato sepolto nel giardino da un congiunto. Una persona che doveva avere un gran fretta, altrimenti lo avrebbe nascosto in un posto diverso e non in quest’area piuttosto frequentata.
MISTERO SULLE CAUSE DEL DECESSO – È mistero anche sulle cause del decesso. L’autopsia avrebbe escluso, per il momento, traumi, ma ci vorrà altro tempo per un verdetto definitivo. Baby Angel è stato ucciso? È rimasto vittima di un “incidente”? Era figlio di immigrati clandestini che temevano di essere individuati? Interrogativi che si aggiungono alla commozione delle decine di persone che da venerdì hanno iniziato a portare fiori, peluche e candele nel parco. La storia di Baby Angel ricorda quella di Riley Ann Sawyers, 2 anni, assassinata dalla madre e dal patrigno a Galveston, Texas, nel luglio 2007. La bambina, dopo essere stata uccisa, fu chiusa in un contenitore poi gettato poi in mare. La corrente spinse il contenitore a riva dove lo trovarono alcuni pescatori. Come per il bimbo di Albuquerque, gli investigatori distribuirono a giornali e tv un ritratto fatto da una disegnatrice forense. Passarono diversi giorni prima che la nonna, ritenendo di aver riconosciuto la nipotina, contattasse la polizia. Fu la segnalazione giusta che permisè la soluzione del caso e l’arresto degli assassini.
Guido Olimpio