Il capo dell’organismo di sicurezza dell’aviazione: «INCHIESTA LUNGA E DIFFICILE». Si attende l’arrivo di un aereo-radar francese per tentare di determinare esattamente il luogo dell’incidente
(Afp) |
PARIGI – Lo Stato maggiore delle forze armate francesi non ha più alcun dubbio sull’origine dei resti trovati nell’Oceano Atlantico: sono dell’Airbus A330 di Air France scomparso dai radar lunedì scorso con 228 passeggeri a bordo. È quanto è stato comunicato a Parigi sottolineando che «non c’è più spazio per dubbi» anche se è ancora necessaria una «conferma forma»: «Il dubbio non sussiste», ha detto il capitano di vascello Christophe Prazuck dello stato maggiore francese.
INCHIESTA LUNGA E DIFFICILE – Nel corso di una conferenza stampa Paul Louis Arslanian, il capo dell’organismo di sicurezza dell’aviazione civile ha ribadito che «l’inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione». L’inchiesta, ha assicurato il capo della Bea, sarà improntata comunque alla massima «trasparenza». Alla conferenza stampa ha partecipato anche il funzionario della Bea incaricato dell’inchiesta – che è internazionale perché avvenuta in acque internazionali ma guidata dal paese di provenienza dell’aereo precipitato – che ha detto che l’obiettivo di massima è arrivare ad un primo rapporto entro la fine di giugno. E che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell’operazioni di ricerca del relitto e scatole nere e le altre di raccogliere ed analizzare elementi ed informazioni sull’aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.
LE RICERCHE – Un aereo francese per la ricognizione marittima, Atlantique 2, ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l’aeronautica brasiliana ha individuato martedì i resti dell’Airbis A330 di Air France, a un migliaio di chilometri dalla costa brasiliana e a circa 2000 chilometri da quella senegalese. Martedì sera, il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere «alcun dubbio» che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso dai cieli mentre sorvolava l’Atlantico lunedì scorso, con 228 passeggeri a bordo. Altri voli militari francesi sono previsti per mercoledì sulla zona, tra cui quello di un aereo-radar che effettuerà una «cartografia» dei resti per tentare di determinare il luogo dell’incidente e quindi permettere il recupero della scatola nera, ha precisato ancora Prazuck. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell’Atlantique 2. Mercoledì sarà «una giornata di transizione», ha detto ancora il comandante francese spiegando che «si passerà da un’operazione aerea che copre una vasta zona a un’operazione navale che interesserà un’area più ristretta». Intanto il governo brasiliano ha proclamato tre giorni di lutto ufficiale. L’annuncio è arrivato pochi minuti dopo che il ministro della Difesa, Nelson Jobim