Capitale egiziana blindatissima. Poi da venerdì il capo della Casa Bianca sarà in Europa. Atteso il discorso di riconciliazione tra Usa e mondo musulmano. Obiettivo: ribaltare la politica di Bush
MILANO – E’ il gran giorno del discorso di Barack Obama sul Medio Oriente. Il presidente americano ha lasciato in mattinata la capitale dell’Arabia Saudita, Riad, e si è recato al Cairo dove prenderà la parola, nel palazzo dell’università appositamente rimesso a nuovo, per un intervento destinato, secondo molti osservatori, a tracciare nuove prospettive nei rapporti tra gli Usa e il mondo musulmano. Obama ha già avuto un incontro a porte chiuse con il presidente egiziano Mubarak. «Abbiamo discusso la situazione degli israeliani e palestinesi, abbiamo discusso come andare avanti in modo costruttivo per portare pace e prosperità – ha detto il capo della Casa Bianca al termine del faccia a faccia -. Voglio continuare a consultarmi con il presidente egiziano nei prossimi mesi ed anni».
RILANCIO DEL DIALOGO – L’annuncio di un piano particolareggiato per finirla col conflitto israelo-palestinese è improbabile. Obama dovrebbe tuttavia lanciare un forte messaggio di riconciliazione per voltare la pagina dei rapporti tra Usa e Medio Oriente rispetto all’era Bush. Quella di Obama in Egitto è una visita lampo di sette ore, ma altamente simbolica. Dopo aver proclamato in Turchia che gli Stati Uniti «non sono e non saranno mai in guerra contro l’Islam», Obama ha scelto l’Egitto, dove vive un arabo su quattro, per questo discorso all’indirizzo di 1,5 miliardi di musulmani. E ha detto di voler «rimettere seriamente sui binari» il processo di pace in Medio Oriente sottolineando la necessità di una certa fermezza verso Israele sulla creazione di uno stato palestinese e sul blocco della colonizzazione ebraica.
LA VISITA LAMPO – La capitale egiziana è stata blindata e sono esclusi bagni di folla per Obama, che secondo quanto anticipato dalla stampa locale effettuerà i propri spostamenti perlopiù in elicottero. Dopo visite alla moschea del sultano Hassan, all’università e alle piramidi, in serata, al termine di una giornata già definita storica dagli egiziani, il presidente statunitense lascerà il Medio-Oriente per raggiungere l’Europa. Nella giornata di venerdì visiterà il campo di concentramento di Buchenwald, in Germania, e sabato parteciperà al 65esimo anniversario dello sbarco in Normandia delle forze alleate contro la Germania nazista.
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