CALCIOMERCATO. Via libera alla cessione dell’attaccante. Il Barça offre troppo poco, Real e Chelsea alla finestra
Ibra ed Eto’o: sarà scambio? (Ansa) |
MILANO – Ibrahimovic al Barcellona? Si puo fare, ma non alle condizioni proposte da Joan Laporta. La cena di giovedi sera, offerta dal presidente del Barca a Massimo Moratti in uno dei migliori ristoranti della Catalogna, e stata simpatica, ma anche due personaggi legati da solida amicizia possono non trovarsi d’accordo, quando si parla di affari. E quando l’argomento è Zlatan Ibrahimovic. Il presidente dell’Inter ha voluto operare una ricognizione a 360° della vicenda legata allo svedese, che ha scoperto l’infelicita di giocare con i campioni d’Italia e di guadagnare un milione di euro netti al mese. A fine cena, la situazione e apparsa più chiara.
Punto primo: l’operazione si può fare. L’Inter è disposta a cedere Ibrahimovic, perché nessuno è obbligato a restare contro la propria volontà. Non si riproporrà una situazione come quella di Vieri, che nell’estate 2001 era stato trattenuto da Moratti all’Inter, nonostante l’offerta della Juve (ma Vieri non si era mai espresso sul trasferimento) o quella di Adriano, che due anni fa sarebbe potuto andare al Chelsea per 70 milioni. Ma poiché lo svedese non è in scadenza di contratto (l’accordo vale fino al 30 giugno 2013), è necessario trovare un accordo fra chi vende e chi compra. Secondo punto: il Barcellona non è disposto a versare soltanto soldi (70 milioni), per avere in cambio Ibrahimovic, prima scelta di Pep Guardiola. Questa era la soluzione preferita in partenza dal club nerazzurro, perché avrebbe consentito di dare una svolta al bilancio nerazzurro, da sempre in rosso fuoco, con annuali esposizioni di denaro fresco. Terzo punto: il Barcellona vuole inserire nell’operazione Samuel Eto’o, attaccante del Camerun, con contratto in scadenza nel 2010. Laporta sostiene di avere le prove che il Milan si è fatto avanti più volte con il procuratore di Eto’o e non vuole ritrovarsi spiazzato da un giocatore che l’1 luglio 2010 potrebbe andarsene a parametro zero, sempreché non faccia di tutto per anticipare di un anno la partenza, approfittando del vuoto lasciato da Kaká. Quarto punto: come conseguenza diretta, Laporta ha inserito Eto’o nell’operazione Ibrahimovic. Quinto punto: le strade dei due presidenti si sono improvvisamente (e bruscamente) divise. Perché Laporta vorrebbe portare al Camp Nou Ibrahimovic cedendo Eto’o e aggiungendo un conguaglio di 25 milioni. Moratti vorrebbe un conguaglio in denaro pari al doppio.
Perché questa differenza così netta fra i due presidenti? Perché l’Inter valuta Ibrahimovic, capocannoniere con 25 gol, più di quanto abbia fatto il Milan con Kaká al Real e perché Eto’o, che ha la stessa età di Ibrahimovic (è nato il 10 marzo ’81) è un giocatore con il contratto in scadenza fra 12 mesi. Così il club che lo prende è costretto a rinegoziare il contratto e non sarà certo al ribasso, considerando che si tratta del miglior cannoniere del Barça nella Liga, quello che ha segnato il primo gol nella finale di Champions League con il Manchester Utd. In questo senso si spiega perché Eto’o ha fatto sapere di non essere disponibile a lasciare il Barcellona. Salvo essere pronto a cambiare idea in fretta, perché i giocatori sono tutti uomini di mondo.
Mino Raiola, il procuratore di Ibrahimovic, invece, è stato più diretto: se Inter e Barcellona si mettono d’accordo, la firma del contratto del giocatore non sarà un problema. Tanto in questi casi i ribassi non sono previsti. L’Inter resta aperta anche ad altre soluzioni: se Real o Chelsea dovessero essere interessati a Ibrahimovic, allora non devono far altro che segnalarlo. Di certo non partirà Marco Materazzi: contratto allungato al 30 giugno 2012. Santon invece firmerà fino al 2014.
Fabio Monti