La Gelmini critica la Rai: occasione persa. Successo del maxiconcerto voluto dalla Pausini che ha riunito 41 cantanti: 1,5 milioni di euro per i terremotati
MILANO – Chi pensava che le grandi emozioni sarebbero arrivate solo dalle 20 in poi si è sbagliato di grosso. Certo, a quell’ora ciascuno dei 55 mila che erano ieri a San Siro ha avuto la pelle d’oca. Fiorella Mannoia e Laura Pausini, madrine della manifestazione pro Abruzzo con Giorgia, Elisa e Gianna Nannini, hanno intonato «E penso a te». Il primo dei tanti duetti della serata. Ma la festa era cominciata nel primo pomeriggio. Sin dall’inizio lo stadio è stato preso d’assalto. Alle 16.15 prato, primo e secondo anello erano già pieni. Alla prova della solidarietà, insomma, Milano ha risposto meglio di Roma…
«Amiche per l’Abruzzo»: da sinistra Consoli, Elisa, Mannoia, Pausini e Giorgia (Bettolini) |
Quando Jo Squillo ha cantato «Siamo donne» i cori sono esplosi. Manco stesse cantando Vasco. Ad aprire era stata Antonella Ruggiero pochi minuti prima. «Abbiamo raccolto 1 milione e mezzo di euro», gongola Roberto De Luca, l’organizzatore che ha messo in piedi la maratona. Nel pomeriggio sono passate tutte su quel palco (in totale 41). Piccola cronaca. Bene Malika Ayane, voce su cui investire, con quattro ironici ballerini- tennisti, gran successo per le star anni Ottanta come Ivana Spagna e Donatella Rettore (però i due chirurghi estetici sarebbero da denuncia) e per le più recenti come Alessandra Amoroso di «Amici«, platea indifferente a Giusy Ferreri (non ha fatto le sue hit «Non ti scordar mai di me» e «Novembre»), qualche fischio per Anna Oxa (incomprensibile la scelta di un pezzo come «Processo a me stessa» e il riarrangiamento di «Ti lascerò») e secondo l’agenzia Agi anche al ministro Maria Stella Gelmini, apparsa in un video con i bimbi della scuola che verrà ricostruita con i fondi, sotto controllo di un comitato di garanti con la supervisione di Pubblicità Progresso. Che per l’80% andranno appunto alle elementari De Amicis e per il restante 20% alla onlus Aiutiamoli a vivere che si occuperà di assistenza e comprerà case di legno per gli sfollati.
C’erano anche altre donne sul palco: le deejay dei network privati che hanno trasmesso la diretta dell’ultima parte (e da oggi su molti dei loro siti c’è la versione integrale). Mancava la Rai. «Spiace constatarlo. Un’occasione perduta», sottolinea la Gelmini. Fin qui la prima parte dello spettacolo. «Oggi ho già pianto di gioia sei-sette volte. Sono stata a San Siro due anni fa, ma questa sera sono più felice», dice la Pau nel backstage. Aggiunge: «Questo concerto significa unità e gioco di squadra. Di noi cantanti e di tutti quelli, protezione civile e volontari che stanno in Abruzzo». Ed eccolo il gioco di squadra. Irene Grandi accompagnata da Syria, Dolcenera e Noemi. Quindi Carmen Consoli al basso, Marina Rei alla batteria, Paola Turci alla chitarra e Nada danno vita a una band speciale. Arrivano i pezzi pregiati. E sono duetti su duetti. Parte Fiorella Mannoia. La classe non è acqua. Quando arriva il momento di «Quello che le donne non dicono» si aggiungono Pausini, Elisa, Giorgia e Consoli. Applausi. Tocca a Giorgia. Altro che lady sofisticata da teatri, la sua voce riempie lo stadio. I suoi duetti sono con Laura su «Gocce di memoria» ed Elisa su «E poi».
Elisa dà una sferzata elettrica. Con l’arrivo della Nannini per «Gli ostacoli del cuore» la potenza è al quadrato. La futura mamma chiude con «Luce» assieme a Pausini e Grandi. Il turno di Laura fa salire ancora di più l’emozione con un’infilata di successi da paura: «Tra te e il mare» (con Elisa), «Io canto», «Invece no», «Primavera in anticipo» (con Giorgia), «E ritorno da te», «Come se non fosse mai stato amore» e «La solitudine»(con Nannini). Gianna trascina tutti verso il finale rock: chiama Giorgia («Come saprei») e Laura («Sei nell’anima»), fa esplodere lo stadio con «Fotoromanza» e «Bello e impossibile». C’è anche l’inedita «Donna d’Onna», brano che lei ha scritto per l’evento, cantato da tutte le madrine. A quel punto tutti a letto, ma non prima di godersi «Il mio canto libero» con le 41 assieme sul palco.
Andrea Laffranchi